02.06.2013 Views

2009 - Gustolocale

2009 - Gustolocale

2009 - Gustolocale

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

6<br />

Il coniglio alla Valleogrina<br />

vuole il Marzemino<br />

Un vino del territorio per un piatto del territorio. Uniti in un matrimonio di gusto<br />

La cucina popolare è sicuramente un valore culturale quando affonda le<br />

sue radici nella tradizione consolidata da usi ed abitudini tramandate da<br />

generazioni. È maggiormente valida quando è geografi camente individuata<br />

e circoscritta e fa riferimento all’utilizzo in cucina di prodotti che appartengono<br />

all’uso quotidiano e che oggi cerchiamo di mantenere intatti nella<br />

preparazione e nel consumo.<br />

Per quanto attiene alla nostra zona, la Valleogra, e relativo<br />

sbocco in pianura, la società di ieri era, ovviamente,<br />

solo contadina, o meglio ancora di montagna, con i limiti<br />

che ciò comportava e comporta tutt’ora sotto il profi lo<br />

climatico ed ambientale. L’allevamento domestico di animali<br />

da cortile era la fonte primaria di sostentamento e fra<br />

questi sicuramente il coniglio era presente in modo diffuso.<br />

Le varie preparazioni di queste carni risentivano della<br />

fantasia e della disponibilità delle singole famiglie, senza<br />

trascurare le infl uenze esterne che a volte condizionavano<br />

le preparazioni stesse. La scarsa possibilità di conservazione<br />

portava infatti ad utilizzare frequentemente degli ingredienti<br />

che in qualche modo coprissero i possibili, probabili,<br />

odori. Da qui la presenza di componenti a volte non<br />

strettamente presenti nel territorio, come l’uvetta di Candia,<br />

i pinoli di Grecia e Dalmazia, mutuati evidentemente<br />

da “contaminazioni veneziane”, come anche la sarda. In<br />

questo contesto nasce “Coniglio alla Valleogrina”, una ricetta<br />

riscoperta dai Ristoratori Scledensi, di cui potete<br />

Claudio Ballardin - Presidente dei Ristoratori Scledensi<br />

trovare la ricetta nella pagina a fi anco. Quello che desidero evidenziare è<br />

l’abbinamento di un vino su questo piatto, perché ciò rappresenta un ideale<br />

ed attuale coronamento di presentazione e degustazione di questa interessantissima<br />

proposta gastronomica. A mio modesto parere un piatto defi nito<br />

“del territorio” non può non prevedere anche un vino del territorio stesso. A<br />

tale scopo alcuni addetti ai lavori qualche sera fa, misurandosi nell’abbina-<br />

mento con alcuni vivi, hanno decretato, dopo un’attenta<br />

valutazione, vino ideale il Marzemino di Breganze, DOC<br />

dal 1995.<br />

L’analisi sensoriale del cibo ha evidenziato sensazioni<br />

agro-dolci, poco grasse, dagli aromi spiccati e saporiti.<br />

La presenza di uvetta e pinoli danno sensazioni dolci, la<br />

cipolla, l’aceto e la buccia di limone sensazioni acide. Gli<br />

aromi di cottura e la sarda dissalata sensazioni piccanti<br />

e aromatiche. Il vino rosso selezionato presenta caratteristiche<br />

fruttate e di morbidezza evidenti, tannicità ed<br />

alcolicità moderate, unite ad una personalità ben defi nita.<br />

Se a tutto ciò aggiungiamo anche la tradizionale presenza<br />

nelle nostre terre del Marzemino da almeno 500 anni,<br />

abbiamo trovato la quadratura del cerchio.<br />

In defi nitiva questa è la nostra proposta, suggerita seguendo<br />

i parametri di un corretto abbinamento vino/cibo,<br />

ponendo la massima attenzione all’utilizzo dei prodotti dl<br />

nostro territorio.<br />

Terenzio Panozzo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!