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interpretazioni mitologiche di fenomeni naturali - Centro ...

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Ma ci sono pure le forze «che legano». Anzi, contano proprio le forze che legano.<br />

Si vede appunto dai passi citati quanto rilevante il peso <strong>di</strong> siffatte forze non visibili,<br />

che nel bruniano senso <strong>di</strong> movimento esercitano sui corpi sensibili oggettivi (certo<br />

pure soggettivi). Il movimento, per Bruno! E cioè il gioco dei contrarii, i passaggi da<br />

uno stato naturale all’altro, l’ambivalenza delle cose da cui deriva una <strong>di</strong>namica se<br />

non altro valutativo-connotativa da parte del pensatore. Ecco, «E come tutte le realtà<br />

desiderano permanere nel proprio essere [o stato], così con riluttanza si lasciano<br />

sra<strong>di</strong>care dal luogo della loro conservazione e consistenza, e vi si ribellano non senza<br />

una forte resistenza». 11 Per cui, dopo esempi su aria fuoco vapore,<br />

Al contrario, il corpo che in forma <strong>di</strong> fuoco, sottilissimo, è contenuto dallo spirito, ritornerà alla<br />

specie dell’acqua accrescendosi e inspessendosi con l’or<strong>di</strong>ne contrario. Così dunque dall’acqua al<br />

vapore, dal vapore all’aria, dall’aria al corpo etereo leggerissimo e penetrantissimo, avviene il<br />

mutamento <strong>di</strong> una stessa sostanza e materia, che gli Egizi, Mosè e Diogene <strong>di</strong> Apollonia chiamano<br />

“spirito”; 12<br />

con <strong>di</strong> seguito la precisazione,<br />

tuttavia in modo <strong>di</strong>fferente, perché Mosè non <strong>di</strong>stingue lo spirito dall’anima (stando alla lettera<br />

delle sue parole; non giu<strong>di</strong>chiamo del senso che voleva dare ad esse), mentre gli altri li <strong>di</strong>stinsero.<br />

Altra sostanza è la sostanza secca (terra) o gli atomi [Alia sustantia est arida seu atomi], che sono<br />

corpi in<strong>di</strong>ssolubili, soli<strong>di</strong>ssimi, e che non hanno in sé nessuna continuità né <strong>di</strong>visibilità, e per questo<br />

non sono trasmutabili in un altro corpo; infatti la sostanza dell’acqua, dello spirito o dell’aria, che è<br />

la medesima, non si trasformerà [commigrabit] mai nella sostanza degli atomi o del secco, né vice<br />

versa. 13<br />

Ecco allora, nel principio del doppio movimento delle cose, «[…] per quanto è<br />

possibile il contrario fugge dal contrario, come fuggono dal fuoco fumo, vapore,<br />

acqua (per tale linea infatti si arriva prima a punti più lontani); e in linea retta il simile<br />

muove al simile e al concorde (come la paglia all’ambra, il ferro al magnete) […]. Vi<br />

è una terza specie <strong>di</strong> moto che è <strong>di</strong> tutte le parti, e si manifesta come flusso e influsso<br />

emanante da tutti i corpi <strong>naturali</strong>, che attorno a sé, da ogni parte, emettono, in<br />

molteplice guisa, qualche emanazione: e questo moto si designi, per il momento,<br />

come moto sferico. Non si svolge infatti secondo una sola linea retta o come da un<br />

centro o verso un centro o attorno a un centro; bensì secondo infinite linee come da<br />

un medesimo centro, dal momento che tutti i corpi emanano ed emettono qualcosa da<br />

tutta la loro convessità perimetrale o superficie, e reciprocamente qualcosa ricevono<br />

ed emettono». 14<br />

Così, poco più avanti, quasi un preannuncio del Magalotti,<br />

11<br />

Ivi, p. 37.<br />

12<br />

Ibid.<br />

13<br />

Ivi, pp. 37-9.<br />

14<br />

Ivi, p. 41. Diffuso in Bruno il concetto <strong>di</strong> una duplicità e ambivalenza. Così quello dell’Infinito, seu intensive | seu<br />

extensive<br />

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