interpretazioni mitologiche di fenomeni naturali - Centro ...
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ALCUNI PRODIGI E FENOMENI NATURALI IN LIVIO<br />
<strong>di</strong> Lucio Benedetti<br />
La narrazione liviana, com’è noto, è intessuta <strong>di</strong> eventi straor<strong>di</strong>nari che vanno da<br />
una serie impressionante <strong>di</strong> pro<strong>di</strong>gia a manifestazioni <strong>di</strong> carattere atmosferico o, più<br />
genericamente, naturale: 1 ad eccezione dei libri 10, 36 e 44, infatti, ogni altro libro<br />
rimastoci delle Historiae fa menzione, secondo una consuetu<strong>di</strong>ne iniziata con le<br />
Tabule Pontificis e continuata poi con gli Annales Maximi e con l’antica annalistica,<br />
ad acca<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> questo tipo.<br />
L’interesse <strong>di</strong> Livio per questo tipo <strong>di</strong> <strong>fenomeni</strong> obbe<strong>di</strong>sce, come hanno già<br />
evidenziato in molti, 2 ad un duplice scopo: da una parte riprodurre lo spirito dei tempi<br />
antichi, in cui quelle credenze e quei rituali erano parte integrante dei mores Romani<br />
e costituivano importanti manifestazioni della vita pubblica; dall’altra <strong>di</strong>mostrare<br />
come proprio il rispetto degli dei aveva portato Roma ad una grandezza<br />
incomparabile; dunque, scrupolo <strong>di</strong> storico e ossequioso della tra<strong>di</strong>zione, pura senza<br />
scadere nell’accettazione tout-court e nella mancanza <strong>di</strong> senso critico <strong>di</strong> fronte a<br />
qualsiasi fatto inverosimile, come del resto affermava lo stesso Quintiliano in un<br />
famoso elogio rivolto proprio al Patavino. 3<br />
Non è questa la sede – né i tempi della comunicazione lo consentirebbero – per<br />
riproporre un’ennesima, nuova, classificazione <strong>di</strong> questi pro<strong>di</strong>gia, pur auspicabile:<br />
nel presente lavoro ci si accontenterà piuttosto <strong>di</strong> delineare sinteticamente le questioni<br />
poste da alcuni <strong>di</strong> questi acca<strong>di</strong>menti <strong>naturali</strong> interpretati come sopran<strong>naturali</strong>.<br />
A tal proposito, una delle categorie <strong>di</strong> pro<strong>di</strong>gia più interessanti risulta essere quella<br />
dei terremoti, forse il principale degli eventi catastrofici ricordati dalla storia, e<br />
certamente uno dei <strong>fenomeni</strong> <strong>naturali</strong> che più si è prestato ad essere interpretato in<br />
chiave pro<strong>di</strong>giosa.<br />
Livio, già a partire dal III libro, ricorda il terremoto che avvenne a Roma nel 461 a.<br />
C., sotto il consolato <strong>di</strong> Publio Volumnio e Sergio Sulpicio. 4 Più tar<strong>di</strong>, a 4, 21, 5, fa<br />
notare come nel 436, nelle campagne intorno all’Urbe, si avvertirono <strong>di</strong>verse scosse<br />
<strong>di</strong> terremoto che fecero rovinare <strong>di</strong>verse case. Il sisma avvenne in concomitanza con<br />
una pestilenza e, a causa <strong>di</strong> questi eventi, i dumviri prescrissero pubbliche preghiere<br />
<strong>di</strong> espiazione.<br />
Ancora nel 217 a.C., nei pressi del Lago Trasimeno, fra i pro<strong>di</strong>gia che<br />
preannunciavano e accompagnavano lo scontro tra romani e cartaginesi è attestato il<br />
risentimento <strong>di</strong> una forte scossa. I testi concordano nell'affermare che il terremoto fu<br />
violentissimo e che colpi molte zone, provocando vistosi effetti anche nell'ambiente<br />
naturale. Secondo la descrizione <strong>di</strong> Livio, nonostante ció, i combattenti non si accorsero<br />
<strong>di</strong> nulla:<br />
1 2<br />
Dei pro<strong>di</strong>gi in Livio si occupano ovviamente le opere <strong>di</strong> carattere generale sul pro<strong>di</strong>gio in Roma: Luterbacher 1904 ,<br />
passim; Wülker 1903, passim; Bloch 1977, passim; Mac Bain 1982, passim. Per stu<strong>di</strong> particolari su Livio cfr Krauss<br />
1931; Saint-Denis 1942, pp. 126-142; Jimenez Delgado 1961, pp. 37-46; id., 1963a, pp. 441-461; id., 1963b, pp. 381-<br />
419.<br />
2<br />
Cfr., per es, Jimenez Delgado 1961 e 1963b (con bibliografía precedente).<br />
3<br />
Quint., 10, 1, 101.<br />
4<br />
Liv., 3, 10, 6.<br />
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