interpretazioni mitologiche di fenomeni naturali - Centro ...
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Ugualmente, in rapporto al senso dell’odorato, è evidente che dalle sostanze odorifere effluiscono in<br />
continuazione certe particelle: tale accidente infatti non si sviluppa attorno [all’emittente<br />
odorifera] 15 se non per il deflusso <strong>di</strong> parti determinate, <strong>di</strong> determinata sostanza. Similmente […], i<br />
corpi emanano altri accidenti innumerevoli, legati a parti determinate: parti anche incre<strong>di</strong>bilmente<br />
lontane da quei minimi oggetti sensibili, come si vede ad esempio in certe cose che conservano<br />
odore per molti anni, per quanto modesta sia la loro quantità. 16<br />
Tutte qualità, forze, che emanano dai corpi «secondo questa sferica circolarità», cui<br />
si aggiungono altre «più spirituali e meno avvertibili, le quali agiscono oltre il corpo e<br />
i sensi, anche sullo spirito più recon<strong>di</strong>to; e giungono a toccare facoltà dell’anima più<br />
profonde, inducendovi affetti e passioni determinate». 17<br />
Ciò spiega «la ragione per cui il magnete attrae secondo genere», stante il fatto che<br />
«l’attrazione è duplice», per consenso e senza consenso. Allora «l’umi<strong>di</strong>tà è rapita<br />
dal fuoco […]. Lo stesso è manifesto nei vortici o turbini che si scatenano sul mare<br />
[…]». 18 E perché «Poi vi è una specie <strong>di</strong> attrazione inavvertibile ai sensi, come<br />
quella per cui il magnete attrae il ferro [per l’afflusso <strong>di</strong> parti o atomi dall’universalità<br />
dei corpi], allora si innesca appetito e, per così <strong>di</strong>re appulso <strong>di</strong> un corpo verso l’altro<br />
corpo». 19 E adduce l’esempio delle lampade accese, del fumo e degli «spiriti che<br />
effluiscono», sempre per «l’efflusso <strong>di</strong> particelle». 20 «Spiriti» ed «efflusso» che<br />
mostrano il forte interesse <strong>di</strong> lui per un incorporeo inavvertibile da principio nella sua<br />
natura sostanziale, e invisibile almeno prima dei suoi effetti sensibili<br />
Come si vede sono <strong>fenomeni</strong> <strong>naturali</strong> intesi alla luce <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> pensiero o<br />
catturati entro un assetto speculativo, sono una materia scientifica indagata secondo<br />
una collocazione filosofica. E ciò mostra il premere del suo pensiero verso<br />
l’immateriale, verso l’incorporeo. Di tutto ciò va detto l’appassionamento in generale<br />
del Bruno proprio per quel rapporto conoscitivo con le cose e gli aspetti della natura,<br />
che chiede insistentemente l’intima comunicazione con l’Uno o con Dio oltre il<br />
contingente, cioè oltre il mondo delle forme (la traccia, il vestigio, l’ombra), in una<br />
<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> stretta intesa, <strong>di</strong> stretta consonanza – se con Dio – già miticoarchetipica,<br />
però senza nessuna concessione al senso comune <strong>di</strong> mito, <strong>di</strong> mitico.<br />
Emblematica la sua idea <strong>di</strong> conoscenza presso gli antichi Egizii, in grado <strong>di</strong> parlare ed<br />
essere intimi quasi tutt’uno (einig, <strong>di</strong>rebbe Rilke) attraverso il linguaggio ermetico<br />
con il <strong>di</strong>vino, con Dio. Così la figura simbolica <strong>di</strong> Ermete Trismegisto, punto <strong>di</strong><br />
riferimento per gli scritti ermetici specie filosofici<br />
Per Magalotti gli odori, con la loro singolare attrattiva in un tempo povero <strong>di</strong><br />
curiosità, la curiosità («madre del sapere e degli errori» per Leopar<strong>di</strong>, all’inizio degli<br />
Astri negli Errori popolari degli antichi) la quale ora si fa strada come nuovo<br />
atteggiamento nella cultura dell’empirismo: «trapassando ai moderni deliri<br />
15<br />
La parentesi quadra è del traduttore.<br />
16<br />
Bruno 1986, p. 43.<br />
17<br />
Ibid.<br />
18<br />
Ivi, pp. 43-5.<br />
19<br />
Ivi, p. 45.<br />
20<br />
Ivi, p. 47.<br />
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