interpretazioni mitologiche di fenomeni naturali - Centro ...
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A noi però qui interessa piuttosto nell’or<strong>di</strong>ne fisico il giro <strong>di</strong> considerazioni<br />
seguendo i brevi trattati sui «flui<strong>di</strong> elastici», sulla luce e la sua «propagazione […]<br />
non […] instantanea» e rifrazione, quin<strong>di</strong> sopra «l’elettricismo». Ma tutto gioca sul<br />
movimento de corpi, sul loro urto anche in rapporto al calore (nella iniziale<br />
Dissertazione fisica Sopra l’idro<strong>di</strong>namica). Inevitabile il riferimento alla nuvola<br />
(«Suppongasi nel fervor della state una nuvola»),<br />
sopraccaricata <strong>di</strong> fluido elettrico nel mezzo dell’atmosfera, e vicino a questa un’altra nube carica <strong>di</strong><br />
elettricismo. Il fluido elettrico per la sua natural tendenza ad equilibrarsi deve necessariamente<br />
lanciarsi dalla nube, che ne ha maggior quantità all’altra», e «tanto maggiore sarà il tuono quanto<br />
maggiore è la quantità e l’impeto del fluido elettrico nel suo passaggio dall’una nube all’altra<br />
(Dissertazione sopra l’elettricismo, appartenente alla Parte Terza, Dissertazioni<br />
fisiche). 37<br />
E l’urto materiale è esaminato nella precedente sezione seconda, sempre delle<br />
Dissertazioni fisiche (Ricor<strong>di</strong>amo il motivo visto in Giordano Bruno).<br />
Una forte attrattiva dunque, a livello <strong>di</strong> analisi articolata e a livello <strong>di</strong><br />
affascinamento interiore in una <strong>di</strong>sposizione simbolico-creativa, dove si muovano<br />
elementi e figure <strong>di</strong> consistenza para<strong>di</strong>gmatica.<br />
I due piani s’intrecciano, come appunto in Leopar<strong>di</strong> quando rileva<br />
quell’incantamento ingenuo del fanciullo, o magari dell’adulto stesso in un grado <strong>di</strong><br />
ignoranza ulteriormente spinta in avanti, mai colmata. Ecco il ruolo <strong>di</strong> un’ignoranza<br />
<strong>di</strong>remmo attiva, dell’insod<strong>di</strong>sfazione vigile, e la portata dell’errore che sempre si<br />
presenta sul cammino e ‘sta’ sull’umana esperibilità. E’ naturale l’errore, collegato<br />
com’è allo stupore? Una rima felice potrebbe <strong>di</strong>re Saba, perlomeno interessante.<br />
Certo stupirsi è passare dall’ignoranza al rischio aperto sull’incognita, sul nuovo<br />
«Era naturale che i primi uomini, atterriti dalla folgore, e vedendola accompagnata da<br />
uno strepito maestoso e da un imponente apparato <strong>di</strong> tutto il cielo, la credessero cosa<br />
soprannaturale, e derivata imme<strong>di</strong>atamente dall’Essere supremo» (Saggio sopra gli<br />
errori popolari degli antichi, Cap. XIII Del tuono 38 ). Così il ricordato passo dei<br />
Terrori notturni «E’ facile immaginarsi che i nostri avi…». Ancora, poco prima,<br />
«L’uomo <strong>di</strong>vien come estatico nel contemplare l’or<strong>di</strong>ne ammirabile in cui schierate<br />
sono e <strong>di</strong>sposte quelle sfolgoranti lumiere che brillan sospese» (Storia<br />
dell’Astronomia, Capo quinto Progressi fatti dalla Astronomia). 39<br />
Su questo spaccato tematico è interessante il rilievo, la percezione della Divinità,<br />
che dà Teresa Martin, la Santa <strong>di</strong> Lisieux, in ammirazione estatica, rapita dal fulmine<br />
e dal tuono, questi due <strong>fenomeni</strong> <strong>naturali</strong> più singolari per lei. Sono sue parole,<br />
[…] ricordo che un giorno il bel cielo azzurro dell’aperta campagna si coprì, e che poco dopo la<br />
tempesta si annunciò con il suo brontolìo, i lampi solcavano la nuvolaglia cupa, e vi<strong>di</strong> cadere [la<br />
37 Ivi, p. 705.<br />
38 Ivi, p. 915.<br />
39 Ivi, p. 851.<br />
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