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interpretazioni mitologiche di fenomeni naturali - Centro ...

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importante contributo alla comprensione del mito introducendo un metodo per<br />

l’interpretazione del linguaggio simbolico.<br />

A partire dalla seconda metà del ‘900 gli stu<strong>di</strong> sul mito si intensificano ed<br />

acquisiscono nuova <strong>di</strong>gnità scientifica.<br />

Analizzare i miti tenendo conto dell’aspetto simbolico insito nel linguaggio ed<br />

accettando il presupposto che la storia manifesta conservi tenui memorie <strong>di</strong><br />

avvenimenti passati rende particolarmente significanti le trasformazioni nel tempo dei<br />

miti stessi.<br />

L’intento <strong>di</strong> questo intervento è proprio quello <strong>di</strong> analizzare brevemente il processo <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficazione della figura femminile presente nei miti <strong>di</strong> creazione dalla Grande Madre primor<strong>di</strong>ale<br />

ad Eva.<br />

Il mito della Grande Madre<br />

Nelle società primitive la capacità peculiare della donna <strong>di</strong> generare nuove<br />

creature, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere la perpetuatrice del gruppo, la portava naturalmente ad<br />

essere associata ad una <strong>di</strong>vinità ( è da ricordare che erano ancora sconosciuti i<br />

meccanismi biologici della fecondazione) per cui le <strong>di</strong>vinità femminili furono per<br />

millenni le in<strong>di</strong>scusse signore nei pantheon religiosi.<br />

Poiché la società era matriarcale, l’espressione <strong>di</strong>vina più alta era la Grande Madre:<br />

la Terra. Nana, Eva, Ishtar, Demetra, Ecate, Temi, Hera, Astrea, Diana, Cibele, Iside,<br />

Fortuna, Erigone, Sibilla, la Vergine Maria sono solo alcuni dei nomi che questa<br />

poliedrica dea ha assunto nel tempo e nello spazio. Prima dell’idea del <strong>di</strong>o creatore<br />

maschio, esisteva lei, la Grande Madre Terra, creatrice <strong>di</strong> tutto, simbolo della legge e<br />

del potere della procreazione.<br />

Secondo Bachofen, 3 in quei tempi l’unico legame in<strong>di</strong>scusso <strong>di</strong> consanguineità, e<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> parentela, si identificava nel legame della prole con la madre che pertanto<br />

governava sia il nucleo familiare che quello sociale. Lo stu<strong>di</strong>oso riteneva inoltre che,<br />

nel corso <strong>di</strong> un lungo processo storico, gli uomini sconfissero le donne <strong>di</strong>ventando i<br />

dominatori <strong>di</strong> una gerarchia sociale. Il sopravvento del sistema patriarcale su quello<br />

matriarcale comportò un mutamento dell’organizzazione sociale. 4<br />

I ritrovamenti <strong>di</strong> statuine dagli attributi femminili esageratamente evidenziati e<br />

moltissimi <strong>di</strong>segni e graffiti che riproducono vulve, vagine e seni gonfi <strong>di</strong> dee in<br />

gravidanza, durante il parto o in allattamento testimoniano che al tempo della<br />

femmina-dea, anche quando comparvero le <strong>di</strong>vinità maschili, il massimo della<br />

potenza per questa <strong>di</strong>vinità era il generare la vita da se stessa. Alla dea era associato<br />

il ciclo lunare e, per analogia con i cicli rigenerativi delle fasi lunari, la morte era<br />

vista come momento necessario alla rigenerazione della vita. Il seppellire i morti<br />

nella terra stava ad in<strong>di</strong>care un ritorno al ventre della Grande Madre dalla quale poi<br />

3 Cit. in Fromm, 1979 p. 196<br />

4 «Con l'opera Il <strong>di</strong>ritto materno, nota anche come Il matriarcato (1861) Bachofen affrontò, attraverso l'analisi <strong>di</strong><br />

simboli e miti, quella che egli presumeva essere la morfologia fondamentale e primor<strong>di</strong>ale della storia. Partendo per la<br />

prima volta dalla <strong>di</strong>samina <strong>di</strong> tutte le testimonianze antiche circa la ginecocrazia, egli vide la storia dell'antichità come<br />

una successione <strong>di</strong> fasi in cui dapprima sarebbe prevalso l'elemento materno (e con esso il <strong>di</strong>ritto naturale, la comunità<br />

dei beni, la promiscuità sessuale, i simboli della terra e dell'acqua) e in seguito l'elemento paterno (e con esso il <strong>di</strong>ritto<br />

positivo, la proprietà privata, la monogamia, i simboli celesti).» In: http://it.wikipe<strong>di</strong>a.org/wiki/Johann_Jakob_Bachofen<br />

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