Il progetto della 2^ IGEA A - Romagnosi.it
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• Esiste una vulnerabil<strong>it</strong>à individuale. Vale a dire che se nell’anamnesi familiare esistono casi con pro-<br />
blemi psichiatrici anche una minima quant<strong>it</strong>à di Mdma può provocare danni irreversibili;<br />
• L’assunzione è ripetuta secondo le modal<strong>it</strong>à già dette (8 compresse in una sera o 1 sola per più we-<br />
ek-ends consecutivi). L’assunzione di sole 4 compresse in tutta la v<strong>it</strong>a aumenta di ben 15 volte la<br />
possibil<strong>it</strong>à di lesioni psichiatriche persistenti (per fare un paragone, si ricorda che un consumo cronico di<br />
marijuana aumenta di 6 volte il rischio di lesioni psichiatriche).<br />
SOCIALMENTE<br />
L’ecstasy è una sostanza potenzialmente molto pericolosa e che contrasta con l’immagine di “safe drug”<br />
che si può prendere tranquillamente, innocua perché non si inietta in vena, perché non si prende l’aids,<br />
perché la prendono tutti. L’ecstasy, quando non fa troppi<br />
danni a livello fisico, comunque danneggia il<br />
cervello e, spesso, ce ne si rende conto a danni ormai fatti.<br />
PRECAUZIONI<br />
Per lim<strong>it</strong>are il rischio di ipertermia è molto importante che chi assume ecstasy beva molta acqua, più di<br />
quella che si assumerebbe in una serata priva di sostanze. Anche nelle ore successive all’ingestione, si<br />
segnala un aumentato rischio di incidenti stradali. Oltre al danno che già di per sé dà l’abuso <strong>della</strong> so-<br />
stanza, ricordiamoci di non mescolarla ad altre droghe perché la poliassunzione<br />
di sostanze dà risultati<br />
non prevedibili e non sempre desiderabili. Stesso accorgimento<br />
se si è sol<strong>it</strong>i bere alcool. Ogni persona è<br />
diversa dall’altra bisogna ricordare che il benessere dato dall’ecstasy è un benessere solo apparente de-<br />
stinato a portare scompensi rilevanti nella v<strong>it</strong>a.<br />
EROINA<br />
E’ un oppiaceo derivato <strong>della</strong> morfina. <strong>Il</strong> papavero è all’origine di<br />
tutti gli oppiacei. Ce ne sono di diverse qual<strong>it</strong>à: dalla bianca alla<br />
brown<br />
sugar. <strong>Il</strong> farmaco di riferimento degli oppiodi è la morfina,<br />
potente arma analgesica isolata nel 1806 da Serturner.<br />
Comunemente però la sostanza oppiacea<br />
cui si fa più spesso riferi-<br />
mento è proprio l’eroina. L’eroina non esiste in natura; fu<br />
sintetizzata per la prima volta nel 1874 da Dresern. <strong>Il</strong> modo quasi r<strong>it</strong>uale <strong>della</strong> preparazione dell’eroina<br />
da iniettarsi consiste nello sciogliere un cucchiaino colmo d’acqua riscaldata (di sol<strong>it</strong>o con un accendino)<br />
e acidificata con acido c<strong>it</strong>rico o qualche goccia di limone la polverina bianca o, assai più spesso, bianco<br />
sporco (marroncina o grigiastra) <strong>della</strong> bustina: il miscuglio viene aspirato previa interposizione di un fil-<br />
tro, di sol<strong>it</strong>o tolto da una sigaretta, in una siringa da insulina ed iniettato in vena.<br />
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