Il progetto della 2^ IGEA A - Romagnosi.it
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QUAL E’ LA STRADA DELLA DIPENDENZA?<br />
· Consumo<br />
occasionale;<br />
· Consumo più frequente;<br />
· Necess<strong>it</strong>à di bere;<br />
· Perd<strong>it</strong>a di controllo del bere;<br />
· Consumo continuo di alcol<br />
VERO O FALSO<br />
Molte leggende vanno sfatate, come l’idea che ci si ubriachi di meno a stomaco pieno: in realtà<br />
l’alcool viene assorb<strong>it</strong>o più rapidamente a stomaco vuoto e gli effetti sono più rapidi ma alla fine<br />
l’ubriachezza c’è nello stesso modo. Non è in nessun caso “digestivo”: al contrario, rallenta la di-<br />
gestione.<br />
L’alcool aumenta la forza. Gli atleti non bevono alcolici.<br />
L’alcol riscalda. L’alcool non “riscalda”: benché possa dare<br />
un’immediata sensazione di “caldo sotto la<br />
pelle”. Bere quando fa freddo fa rischiare<br />
l’assideramento.<br />
L’alcol fa sangue. Gli alcolisti sono anemici.<br />
L’alcol stimola e dà sicurezza. Deprime il sistema nervoso.<br />
L’alcol aumenta la viril<strong>it</strong>à. Cala il desiderio sessuale.<br />
L’alcol fa digerire. Aumenta l’acid<strong>it</strong>à gastrica.<br />
L’alcol fa bene quando si accusa malore. L’alcol è un vasodilatatore e può aggravare i<br />
collassi.<br />
L’ALCOOL NELLA STORIA E NELLE DIVERSE CULTURE<br />
La nostra cultura alcolica è piena di luoghi comuni e pregiudizi: che fa salute, che<br />
fa sangue, che fa virile, che l’alcol muove ricchezze. E’ indiscutibile però che<br />
l’uomo, sin dall’antich<strong>it</strong>à ha sempre prodotto e consumato sostanze alcoliche. La<br />
pianta più utilizzata inizialmente fu l’albero <strong>della</strong> palma, ma anche la canapa,<br />
l’agave, il riso, il grano, l’orzo. Tra le attuali bevande la birra ha le tradizioni più<br />
antiche, ve ne sono tracce risalenti a 10.000 anni prima di Cristo, mentre la “nasc<strong>it</strong>a” del vino è<br />
relativamente più recente e data intorno al 4.000 A.C. Questa differenza di “età” è giustificata dal<br />
fatto che l’orzo era molto più diffuso geograficamente e più facile<br />
da conservare, quindi era possi-<br />
bile produrre la bevanda quando se ne aveva bisogno. La coltivazione dell’uva, invece, era meno<br />
diffusa,<br />
richiedeva metodi di coltivazione più complessi, il raccolto e l’impiego erano legati ad un<br />
solo periodo dell’anno: la vendemmia. Inoltre, conservare il vino richiedeva tecnologie più sofisti-<br />
cate<br />
rispetto alla birra. La v<strong>it</strong>icoltura e l’arte di fare il vino hanno origini orientali, sono infatti le<br />
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