Il progetto della 2^ IGEA A - Romagnosi.it

GLI STIMOLANTI
Questa classe comprende una serie di sostanze assai diverse tra loro, ma comunque dotate di effetto
stimolante sul sistema nervoso centrale ed in particolare sull’attività del cervello
e del midollo spinale. Gli
stimolanti provocano un incremento della frequenza respiratoria e della frequenza
cardiaca, oltre ad una
serie di alterazioni più o meno rilevanti a carico di numerosi processi metabolici.
L’assunzione di stimolanti allo scopo di migliorare la prestazione
sportiva ha il fine di ottenere gli stessi effetti causati dall’adrenalina,
secreta nel nostro organismo. Gli stimolanti possono migliorare la prontezza di
riflessi, il grado di attenzione e la capacità di
concentrazione. Inoltre può migliorare la
capacità di sopportare la fatica e comportare una diminuzione della sensibilità al dolore. Nello sport
l’assunzione di stimolanti è proibita per alcune sostanze, come ad esempio
cocaina ed anfetamina; la lo-
ro presenza nelle urine causa l’apertura di un procedimento disciplinare
a carico dell’atleta, mentre in al-
tri casi, ad esempio per la caffeina, è necessario che venga superato un valore limite chiamato “ SO-
GLIA DI POSITIVITA’ ”
STIMOLANTI PSICOMOTORI
Sono le anfetamine (simpamina, stenamina, pervitin) e i composti anfetaminici, la cocaina e i loro analo
ghi. La loro azione è eccitante
e antidepressiva: aumentano l’attenzione, ritardano la fatica, riducono il
bisogno di sonno, accrescono l’aggressività. L’efficacia di questi farmaci aumenta se il consumo è conti-
nuo, dunque è facile che si sviluppi
una vera e propria assuefazione che può compromettere equilibri
basilari del corpo come la temperatura corporea o il battito cardiaco. Si può assistere, inoltre, a manife-
stazioni di psicosi di tipo schizofrenico, a decadimento fisico e indebolimento della volontà.
STIMOLANTI PSICOATTIVI
A scopo di doping vengono usati i farmaci psicoattivi in quanto influenzano svariati processi del sistema
nervoso centrale e, a dosi diverse, determinano effetti diversificati sul sistema nervoso
centrale
dell’uomo. Sono mediamente talvolta molto potenti che si impiegano in particolari situazioni patologiche,
tanto che in base ai loro effetti comportamentali più caratteristici, oppure al loro uso clinico principale, si
distinguono in:
Analgesici stupefacenti: farmaci capaci di indurre analgesia, più o meno, accompagnata da son-
nolenza, alterazione dell’umore, diminuzione dell’attività respiratoria, nonché nausea e/o vomito.
Antidepressivi: farmaci utilizzati contro la depressione endogena, cioè la
depressione che si origina all’interno dell’organismo. Nei soggetti si evidenzia
tristezza e vuoto interiore, con un notevole senso di malessere e con diminuzione
della volontà operativa, della capacità di ragionamento e di iniziativa. Questi stati
sono accompagnati da stanchezza fisica e da paura di morire di infarto.
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