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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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garantire il governo unitario della materia, che significa procedura unificata e una modalità<br />

valutativa e gestionale condivisa; su questo dovremo attivare le necessarie verifiche nel corso<br />

del 2009 <strong>per</strong> il 2010. Vi lascio ai vostri lavori.<br />

<strong>Gemma</strong> <strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong><br />

Grazie al Dott. <strong>Del</strong> Bianco e diamo la parola alla Dott.ssa Giovanna Faenzi, Dirigente<br />

dell’Area <strong>Coordinamento</strong> <strong>delle</strong> Politiche Sociali Integrate.<br />

Il nuovo Piano Sanitario Regionale: strategie, obiettivi e strumenti<br />

di verifica - Giovanna Faenzi – Dirigente dell’Area <strong>Coordinamento</strong><br />

<strong>delle</strong> Politiche Sociali Integrate<br />

Grazie e buongiorno a tutti. Innanzitutto un ringraziamento a tutte le <strong>Associazioni</strong> e a <strong>Gemma</strong><br />

<strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong> che presiede il <strong>Coordinamento</strong> <strong>Toscano</strong> <strong>delle</strong> associazioni.<br />

Ho avuto modo, negli ultimi tempi, di conoscere più approfonditamente l’attività <strong>delle</strong><br />

associazioni poiché ho partecipato ad alcuni degli incontri con gli Assessori alla Salute e alle<br />

Politiche Sociali e con i Direttori Generali <strong>delle</strong> Aziende ai quali sono intervenuti<br />

rappresentanti di diverse associazioni. Sono state occasioni che mi hanno consentito di<br />

comprendere quanto sia importante, <strong>per</strong> chi ha la responsabilità di governare gli interventi, la<br />

“spinta” che deriva dal mondo dell’associazionismo e da quel patrimonio di conoscenze<br />

dirette, di idee e suggerimenti che gli è proprio. Tale contributo è fondamentale anche quando<br />

gli interlocutori sono sensibili e intenzionati ad agire <strong>per</strong> il meglio, <strong>per</strong>ché è sempre diversa<br />

l’idea teorica che ognuno ha <strong>delle</strong> situazioni, anche nel caso di es<strong>per</strong>ienze dirette, rispetto alla<br />

conoscenza di chi vive le situazioni ed è in grado di rappresentarle direttamente; va da se’ che<br />

vanno poi trovati gli equilibri tra la rappresentazione del bisogno, la richiesta di intervento, le<br />

compatibilità e le possibilità concrete di intervento.<br />

E’ certo comunque che leggere tutte queste dimensioni senza la testimonianza di chi le vive, è<br />

cosa ben diversa dal poter contare su un bagaglio di es<strong>per</strong>ienza diretta. Ritengo che si sia<br />

attuata una fase importante, sia sotto il profilo politico che sotto il profilo tecnico, che è poi<br />

quello che mi appartiene: una fase caratterizzata da una serie di incontri – seguiti direttamente<br />

dalla collega Marzia Fratti con la sensibilità che tutti noi le riconosciamo – nei quali sono state<br />

affrontate le diverse sfaccettature della salute e del lavoro che compongono il quadro<br />

o<strong>per</strong>ativo degli interventi rivolti all’inclusione sociale <strong>delle</strong> <strong>per</strong>sone con disturbi mentali. Oltre a<br />

questa o<strong>per</strong>azione di carattere promozionale e di sensibilizzazione è importante sottolineare il<br />

quadro normativo diverso dal passato nel quale ci troviamo oggi ad o<strong>per</strong>are; ci sono, infatti,<br />

una serie di normative quadro di carattere generale che valorizzano il bisogno di integrazione<br />

<strong>per</strong> le politiche di inclusione sociale.<br />

Mi riferisco in particolare al fatto che è approvato da un anno il piano regionale <strong>delle</strong> politiche<br />

sociali integrate <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo 2007-2010, così come un nuovo piano sanitario; va sottolineato<br />

che nell’ approvazione del piano sociale e del piano sanitario è stata presa la decisione - poi<br />

anche formalizzata - riguardo al prossimo piano: sarà un piano unico, sanitario e sociale, e<br />

rispecchierà a pieno la volontà già manifestata e la filosofia che ha ispirato la produzione degli<br />

atti, qualificandosi non come una semplice sommatoria di temi ma come uno strumento di<br />

integrazione.<br />

Un'altra tappa da ricordare è la recente approvazione della legge di modifica alla 40 del 2005,<br />

la legge regionale che norma l’intero sistema sanitario toscano: si tratta della legge regionale<br />

60, la cosiddetta legge sulle Società della Salute, che rappresenta anch’essa un passo<br />

importante nel processo di ricomposizione a livello di governo locale di tutti gli interventi di<br />

un’area molto ampia che naturalmente ha al suo centro l’intervento sociale e sanitario<br />

territoriale, ma che contempla anche lo spettro della prevenzione.<br />

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