Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...
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Che cosa produce la Società della Salute dal punto di vista della programmazione territoriale?<br />
Produce un piano integrato della salute dei cui contenuti abbiamo un’idea precisa già a partire<br />
dalla stessa definizione. E’ stato avviato un <strong>per</strong>corso di monitoraggio di tutti i piani integrati di<br />
salute, che rappresentano il documento della programmazione locale <strong>delle</strong> Società della<br />
Salute o <strong>delle</strong> Zone Distretto, con le conferenze zonali dei sindaci, dove ancora non si è<br />
costituita la Società della Salute. Come alcuni di voi sapranno, le Società della Salute hanno<br />
avuto una lunga fase di s<strong>per</strong>imentazione e l’obiettivo è quello di produrre il documento di<br />
programmazione anche nelle zone dove non si sono ancora costituiti tali soggetti. Con la<br />
Scuola Su<strong>per</strong>iore Sant’Anna di Pisa e il MES, il laboratorio Management e Sanità, è stato<br />
realizzato un monitoraggio approfondito dei contenuti dei piani integrati di salute già prodotti<br />
che ha evidenziato la non soddisfacente rappresentazione, rispetto ad altre dimensioni, del<br />
fenomeni della salute mentale.<br />
Questo è uno dei punti sui quali tutto coloro che sono presenti oggi a questa iniziativa hanno<br />
la possibilità di lavorare, <strong>per</strong> far sì che la prossima fase del <strong>per</strong>corso offra maggiore spazio a<br />
questo importantissimo tema.<br />
Mi preme sottolineare tuttavia che non si tratta di esaltare la dimensione territoriale a discapito<br />
della competenza di tipo specialistico: ritengo, infatti, che la dimensione specialistica, deputata<br />
alla lettura del tema della salute mentale, sia assolutamente conciliabile con quella<br />
territoriale, incentrata sull’inclusione sociale dei soggetti. E’ questo un aspetto fondamentale<br />
che tocca il cuore di tutti i problemi sui quali dobbiamo insistere e lavorare.<br />
Voglio richiamare l’attenzione su due aspetti che ricorrono nei documenti della<br />
programmazione sociale e sanitaria della Regione: il primo sottolinea la necessità di politiche<br />
integrate <strong>per</strong> l’inclusione e l’affermazione della centralità, dell’ascolto e della soggettività della<br />
<strong>per</strong>sona nei <strong>per</strong>corsi assistenziali, quale metodo di presa in carico, ovvero delinea quello che<br />
sono gli elementi distintivi del <strong>per</strong>corso assistenziale <strong>per</strong>sonalizzato; il secondo attiene al<br />
piano sanitario e riguarda l’individuazione precoce del disturbo e la prevenzione attivata<br />
durante l’infanzia e l’adolescenza: non c’è dubbio che la prevenzione nei confronti dell’infanzia<br />
abbia un doppio valore poiché interessa una fase della vita in cui c’è la possibilità di costruire<br />
un <strong>per</strong>corso.<br />
Che cosa dire ancora? Sicuramente è necessario un forte impegno <strong>per</strong> la qualità del sistema,<br />
<strong>per</strong> le strutture di accoglienza, <strong>per</strong> garantire la presenza di un responsabile del caso, <strong>per</strong><br />
progettare e realizzare <strong>per</strong>corso formativi nei quali gli o<strong>per</strong>atori possano sviluppare linguaggi e<br />
sensibilità comuni.<br />
Da ciò che ho potuto notare entrando in un contatto più diretto con le situazioni che Marzia<br />
Fratti e Galileo Guidi mi hanno rappresentato, mi sono fatta l’idea che ci siano dei passaggi da<br />
sviluppare nell’ambito del governo del sistema; ne rappresento uno emblematico: esistono,<br />
nonostante gli sforzi, <strong>delle</strong> lacune sul sistema informativo, sulla raccolta dei dati sulla salute<br />
mentale. Vorrei, quindi, richiamare tutti gli o<strong>per</strong>atori <strong>delle</strong> aziende ad impegnarsi, ognuno<br />
secondo le proprie competenze, <strong>per</strong> colmare questa carenza, anche <strong>per</strong>ché senza le<br />
conoscenze non possiamo calibrare e adeguare le politiche. Certo si tratta di un esempio, ma<br />
è comunque indicativo di come sia fondamentale, sia <strong>per</strong> gli aspetti secondari che di maggior<br />
rilievo che investono la programmazione, adottare prassi caratterizzate dall’a<strong>per</strong>tura e dal<br />
dialogo <strong>per</strong> orientare positivamente gli interventi.<br />
Voglio di nuovo sottolineare che l’a<strong>per</strong>tura alla dimensione territoriale attraverso lo strumento<br />
dei piani integrati della salute non deve allarmare, anche <strong>per</strong>ché è l’unica strada che può e<br />
deve essere <strong>per</strong>corsa <strong>per</strong> lo sviluppo e la qualificazione degli interventi. Informo infine che sul<br />
tema della salute mentale la Regione ha avviato <strong>per</strong>corsi specifici e che grazie al lavoro e<br />
all’impegno di tutti è già stato fatto un accordo nella provincia di Pisa tra il dipartimento e<br />
l’azienda sanitaria. Mi sembrano passi significativi che vanno nella direzione giusta!<br />
Buon lavoro e buona giornata.<br />
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