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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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grande che si possa fare <strong>per</strong> rendere tutti uguali è dare a tutti gli strumenti <strong>per</strong> rispondere ai<br />

propri desideri. E’ assurdo che un disabile abbia molte cose ma non la possibilità di esprimere<br />

i propri desiderata. E’ forse una <strong>per</strong>sona di serie B? Dobbiamo tendere all’uguaglianza di tutti,<br />

anche dei disabili, e <strong>per</strong> raggiungere lo scopo dobbiamo risolvere questo problema. Quando<br />

sono entrato nel mondo del lavoro non mi sono state chieste solo le mie competenze ma<br />

anche cosa avrei voluto fare. Nessuno chiede ad un disabile cosa vorrebbe fare. Mi<br />

piacerebbe allora che questo fosse uno dei punti di innovazione della politica sulla disabilità in<br />

Toscana.<br />

Ce la faremo in un anno e mezzo? Forse no, ma ci proveremo e intanto partiamo.<br />

La mia idea è individuare un luogo dove si è investito molto e realizzare un centro regionale<br />

così da arrivare entro Dicembre a creare in Toscana un tavolo regionale <strong>per</strong>manente sulla<br />

disabilità e renderlo ufficiale. Su questo aspetto dobbiamo <strong>per</strong>ò su<strong>per</strong>are un piccolo problema<br />

ovvero che non sempre siamo in grado di individuare i soggetti con cui discutere e<br />

confrontarci: nel mondo della disabilità ognuno ha la propria associazione e rimane complicato<br />

discutere con tutti. Io ho già discusso con le due grandi associazioni, la FISC e la FAND, e<br />

s<strong>per</strong>o di allargare il più possibile ma <strong>per</strong> il momento è indispensabile partire <strong>per</strong> fare emergere<br />

e dare voce a problemi di cui nessuno parla.<br />

Le iniziative che vorrei proporre sulla disabilità non riguardano solo il sociale, ma il sociale<br />

allargato. Questo significa trasversalità, sul modello della società della salute, partendo<br />

dall’ambiente e arrivando alla tutela dei cittadini in quanto tali, includendo scuola e lavoro.<br />

Concludo quindi dicendo che questi sono i nostri obiettivi e su questi la Regione Toscana<br />

prosegue e chiede alla società Toscana quella spinta e quell’impegno che è stato<br />

determinante nel caso della non autosufficienza; ma anche il Governo deve fare la sua parte.<br />

Nel 2008 il Governo Berlusconi, comunicandocelo a ottobre, ha tagliato un terzo del fondo<br />

sociale nazionale; nel 2009 si fa un escamotage <strong>per</strong> cui probabilmente si proseguirà su<br />

questa strada; nel 2010 saranno più di 600 i milioni tagliati e se consideriamo che non ci sarà<br />

più l’intervento sulla non autosufficienza, arriviamo complessivamente ad un taglio di un<br />

miliardo.<br />

Non lasciateci soli in questa battaglia, è una battaglia importante, come quella sulla scuola. Se<br />

<strong>per</strong>diamo questa battaglia diminuirà sempre di più la possibilità di dare risposte a chi ne ha<br />

veramente bisogno. E non facciamoci prendere in giro dai 1000 euro a famiglia. 1000 euro<br />

sono meno di un mese di badante, un mese e mezzo di asilo nido. Queste misure servono<br />

soltanto ad imbonire, sono misure di facciata. Per questo dobbiamo aprire un confronto, <strong>per</strong><br />

difendere la gente più debole. I comuni non sanno come chiudere i bilanci. Provate ad<br />

informarvi sui tagli che dovrà effettuare il Comune di Prato <strong>per</strong> tentare di chiudere in positivo<br />

un bilancio derivante dall’azzeramento dell’ICI e dal taglio sul sociale. Si parla di milioni di<br />

euro. Il paradosso è che il Governo taglia, obbliga a chiudere in pareggio, e non <strong>per</strong>mette ai<br />

Comuni nemmeno di immettere nuove tasse. Sfido chiunque, nella propria quotidianità, a<br />

chiudere un bilancio familiare in pareggio alle stesse condizioni.<br />

Signora del Pubblico<br />

Eliminate gli sprechi.<br />

Salvadori<br />

Io Signora sono d’accordo con lei, ma la invito a provare a togliere il su<strong>per</strong>fluo dal suo bilancio<br />

familiare o da quello dei Comuni. Mi è capitato di vedere famiglie che di fronte al quinto mutuo<br />

ancora cercano di eliminare il su<strong>per</strong>fluo… cerchiamo di renderci conto di quali misure stiamo<br />

parlando, altrimenti rischiamo di essere presi <strong>per</strong> il naso e credo sia la cosa peggiore <strong>per</strong> un<br />

cittadino.<br />

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