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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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seconda è questa: <strong>per</strong> guarire abbiamo bisogno degli altri, ma soprattutto che gli altri ci diano<br />

la fiducia necessaria <strong>per</strong> valorizzare le nostre potenzialità, <strong>per</strong>ché nonostante la malattia<br />

siamo <strong>per</strong>sone con capacità ancora inespresse. Le istituzioni devono aiutarci <strong>per</strong> il nostro<br />

inserimento nella comunità, reinserimento che avrà successo completo quando avremo un<br />

lavoro necessario <strong>per</strong> riacquisire un’identità in una società basata sul lavoro, come dice la<br />

Costituzione. L’ultima cosa è relativa all’Associazione Alba: in questa associazione si lavora<br />

<strong>per</strong> raggiungere questo obiettivo <strong>per</strong>ché siamo convinti che tutti gli utenti possano<br />

intraprendere un <strong>per</strong>corso <strong>per</strong>sonalizzato e riabilitarsi; un grazie a tutte le <strong>per</strong>sone che<br />

lavorano <strong>per</strong> questo.<br />

<strong>Gemma</strong> <strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong><br />

Grazie Alberto. Passiamo la parola al Dott. Paolo Martini.<br />

Dott. Paolo Martini<br />

Innanzitutto il mio plauso a voi del coordinamento e all’ufficio della Salute Mentale della<br />

Toscana che mi ha invitato a questo incontro che sta diventando <strong>per</strong>iodico e che testimonia la<br />

volontà che abbiamo nella Regione Toscana di integrare i vari enti. A proposito di questo<br />

sforzo collaborativo voglio sottolineare tre punti che sono emersi nelle relazioni fatte<br />

precedentemente e anche quello che ha detto la <strong>per</strong>sona che mi ha preceduto rispetto<br />

all’inserimento lavorativo: l’enfatizzazione che state promuovendo tra il vostro e il nostro<br />

servizio, ovvero i servizi sociali e l’assessorato al lavoro, cerchiamo di enfatizzarla il più<br />

possibile <strong>per</strong>ché non c’è. Devo dire che noi a Siena ci troviamo in una difficoltà notevole con<br />

l’amministrazione provinciale che dice che <strong>per</strong> mancanza di fondi non si può procedere; si<br />

torna quindi nel discorso <strong>delle</strong> chiacchiere, questo è tanto più vero oggi vista la crisi che<br />

attraversa il nostro paese; nessuno chiede la luna nel pozzo, ma visto che si parla sempre di<br />

integrazione, questo è l’elemento di integrazione più duro. So che in alcune province c’è una<br />

certa collaborazione, <strong>per</strong> esempio a Livorno e a Grosseto hanno fatto <strong>delle</strong> convenzioni, noi<br />

l’abbiamo proposta, c’è una proposta anche da parte della Regione Toscana, quindi s’ha da<br />

fare. L’altra questione è relativa al progetto sulla non autosufficienza, mi unisco all’invito fatto<br />

dal coordinamento, <strong>per</strong>ché ad oggi abbiamo problemi molto gravi <strong>per</strong> quanto riguarda<br />

l’inserimento nelle RSA <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone che non hanno compiuto i 64 anni. Questo è il punto<br />

dolente, <strong>per</strong>ché poi quando si parla di strutture a quel punto abbiamo <strong>delle</strong> grosse difficoltà. In<br />

questo senso mi riallaccio all’altro invito che era stato fatto rispetto al su<strong>per</strong>amento dell’Opg,<br />

rispetto all’aggressività <strong>delle</strong> <strong>per</strong>sone, rispetto all’averci le strutture. Almeno a livello di area<br />

vasta ci deve essere una struttura <strong>per</strong> questo. Finisco nell’ultima questione che è stata<br />

sollevata <strong>per</strong> il suicidio che dimostra che i problemi si stanno allargando, <strong>per</strong>ché si va<br />

dall’infanzia al suicidio. Anche noi a Siena stiamo procedendo senza alcun finanziamento <strong>per</strong><br />

quanto riguarda il tasso del suicidio. Ricordo che le <strong>per</strong>sone con il tasso di suicidio più alto<br />

sono quelle che hanno più di 65, 70 anni, sono soli e hanno una malattia cronica e invalidante.<br />

Su questo proviamo a fare qualcosa, ma sono necessarie <strong>delle</strong> risposte concrete. Grazie<br />

<strong>Gemma</strong> <strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong><br />

Grazie al Dott. Martini e diamo la parola al Dott. Andrea Caneschi<br />

Dott. Andrea Caneschi<br />

Intanto mi ha fatto molto piacere vedere il Signor Cendon che sapevo impegnato nel<br />

convegno che è stato organizzato oggi a cura del dipartimento di Firenze, purtroppo in<br />

concomitanza con questo. Io ho rinunciato a quello e sono venuto a questo; questa<br />

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