Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

tutta la Provincia, raccolti in un’unica associazione che si chiama “Oasi onlus”, che ha
costruito con un fondo CESVOT una casa del’auto-mutuo-aiuto quasi del tutto auto gestita. In
più esiste un protocollo solo con il Comune di Grosseto che riserva un tasso di alloggi per i
dimessi dalla nostra comunità terapeutica “Chimera”, che è una comunità come prima
descritta dalla Signora Del Carlo, cioè dimensionata per nove posti letto.
Come DSM abbiamo svolto alcuni lavori di valutazione: oltre al monitoraggio continuo
attraverso i report e gli indicatori epidemiologici, ricavati dal sistema informativo Gepat, che
dà i dati già visti prima, abbiamo valutato la soddisfazione degli utenti su un campione
randomizzato in tutto il DSM con la scala Verona Satisfaction Service Scale, che ha
comparato la soddisfazione dei nostri utenti con quella dei servizi europei, la valutazione della
soddisfazione dei dimessi dall’SPDC della Area Grossetana con 2 questionari. Un’altra
valutazione è il follow-up dei dimessi dalla comunità terapeutica “Chimera” con una batteria
articolata di test, che si fa periodicamente e quindi non è estemporaneo. È stato messo a
punto con l’Istituto Superiore della Sanità un questionario per la valutazione dei servizi per
l’infanzia, che si chiama Orbetello Satisfaction Scale di Mauro Camuffo, sperimentata nel
2005 ed è in corso una nuova valutazione in questi mesi nel Distretto Area Grossetana.
Un’altra valutazione periodica che è qulla dei membri dei gruppi di auto-mutuo aiuto con
questionario VAMA dell’Istituto Superiore della sanità già utilizzato a Trento: è un’autovalutazione
standardizzata. Il nostro DSM è anche capofila del Progetto interegionale sul
metodo psico-educazionale familiari integrato ed ha partecipato al Progetto di applicazione
delle linee guida del National Institute for Clinic Excellence, inglesel per pazienti schizofrenici,
con 19 dipartimenti in Italia. Dal 2007 partecipiamo alla ricerca di valutazione del trattamento
psico-educazionale per le famiglie con figli minori e un genitore con disturbi polari, guidato
dall’Università di Napoli. Il limite di queste valutazioni degli esiti è che è stata fatta per
ricerche estemporanee, mentre dovremmo mettere insieme una serie di indicatori che
monitorizzano tutto regolarmente.
Per finire un’altra novità: nell’ultima revisione del regolamento della ASL 9 abbiamo costruito
tre dipartimenti di coordinamento tecnico scientifico per le politiche sanitarie; nel momento in
cui entrano in gioco le Società della Salute le politiche dell’Azienda devono essere estese agli
altri soggetti del territorio, tali dipartimenti non possono contenere solo i servizi della ASL, ma
devono tenere conto anche degli altri agenti sul territorio. Uno di questi si chiama Dipartimento
della Prevenzione e Tutela del Disagio, che tiene dentro due aree che sono l’ex Dipartimento
della Salute Mentale, il quale ha un regolamento che risponde alle linee guida regionali, e
l’area delle dipendenze che è l’ex Dipartimento delle dipendenze. Un primo risultato di questa
cooperazione è la revisione degli esiti degli inserimenti in comunità terapeutica, in particolare
la revisione delle cosiddette doppie diagnosi che sono molto costose, i cui risultati sono molto
incerti.
Galileo Guidi
Grazie al Dott. Corlito e rapidamente chiamiamo il Dott. D’Arco dell’Azienda USL di Arezzo.
Gemma Del Carlo
Dott. D’Arco la preghiamo di riferire al Direttore Generale che le Associazioni di Arezzo,
invitate ad un incontro in Regione con la Direzione Aziendale per la preparazione a questo
convegno, segnalano amareggiate che il Direttore Generale non è venuto, e non ha inviato
nessun rappresentante della direzione; è venuto il Dott.Cesari che non è stato in grado di
rispondere alle domande della Regione e delle Associazioni.
Dott. D’Arco la preghiamo inoltre di costituire la consulta specifica per la Salute Mentale come
prevede la delibera n.1016 e di invitare le associazioni.
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