Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

però vi posso assicurare che anche se sono vecchia si va tutti insieme e si rovescia il
Parlamento.
Gemma Del Carlo
Grazie Margherita, chiamo adesso Luigi Marotta.
Luigi Marotta
L’ora è tarda, ma non importa. Ho atteso con pazienza, tante persone mi dicono che ho fretta,
ma oggi ho deciso di non averla. Volevo fare un intervento partendo dal titolo del convegno,
abbiamo insistito con Gemma molto per avere “persona” nel titolo e non “paziente/utente”
perché non ha senso; che cosa vuol dire paziente? Le persone che stanno male sono
impazienti o pazienti? E poi utenti di cosa? Della Telecom? Non siamo numeri, ma siamo tutti
persone, bisogna abolire la parola utente e bisogna abolire la parola paziente. Un’altra cosa:
quanti pazienti sanno che potranno essere un giorno protagonisti della loro cura e quanti di
loro ci credono davvero? Questo è un problema, non si può parlare di fondi, di strutture, di
progetti, se non siamo noi primi stessi a credere in questo. Dobbiamo essere noi associazioni
in primis a fare in modo e maniera che si diffonda la cultura dell’auto-aiuto, perché l’auto-aiuto
è una cura che diventa una cura sociale, mettendo a disposizione degli spazi che le persone
non se lo aspetterebbero nemmeno, vuoi quindi l’apertura all’attività di laboratorio, attività
ricreative, noi per esempio abbiamo a Pisa il circolo, a Livorno hanno la barca a vela, a Pistoia
non mi ricordo che cosa, al Mugello c’è altro e così via in modo che si attivano tutte quelle
attività per cui la persona comincia a dire che a casa non ci sta, e noi associazioni dobbiamo
dare l’esempio alle persone che stanno male. Non dobbiamo litigare perché altrimenti non
possiamo dare sicurezza al nostro figlio, al nostro amico che ci chiede qualcosa. Dobbiamo
impegnarci come associazioni a dare come primi gli esempi, che hanno noi come esempio.
L’ultima cosa: sono passati 30 anni dalla legge Basaglia, chiudiamo un attimo gli occhi e
pensiamo quanto sia ancora lunga la strada da fare, ma non per questo dobbiamo fermarci.
Accontentiamoci di quello che siamo riusciti a fare fino ad oggi, oggi tutti noi abbiamo parlato
di persona, cinque anni fa non era così. Dobbiamo costruire le basi per quelli che verranno
dopo di noi, concrete e sicure e con questa speranza dobbiamo essere tutti fiduciosi.
Gemma Del Carlo
Grazie a Luigi, diamo la parola alla Signora Fiore.
G. Fiore – Gruppo LAMA –
Esperienze terapeutiche per gli operatori della Salute Mentale.
Cambiamento, trasformazione della psichiatria e degli schizzacervelli
Sono Giovanna Fiore per chi non mi conosce e sono disabile da soli 3 anni. Sono una
psicologa della vecchia generazione, mi sono laureata il primo giorno della sessione di laurea
del ’75; quindi prima di andare in pensione come invalida mi fa molto piacere essere qui oggi,
ma mi dispiace dichiarare che chi ci aveva promesso l’anno scorso di non assumere soltanto
psichiatri e infermieri, ma di impegnarsi anche per gli psicologi e gli educatori, non ha
mantenuto la promessa. Purtroppo anche nella formazione senza i fondi delle case
farmaceutiche non si fa più niente. L’auto mutuo aiuto che io da anni faccio con le donne
depresse è andato bene finché gli psichiatri non hanno creduto che questo fosse
antipsichiatria; ora io che ho conosciuto Franco Basaglia a 21 anni adesso traduco Ron
Coleman posso dire che lavorando con la psichiatria e purtroppo in Toscana, nonostante la
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