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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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nei sistemi informativi: a titolo di esempio nel 2008-2009 vedete che sono in corso una serie di<br />

indagini conoscitive in cui concretamente il Santa Anna chiama le <strong>per</strong>sone a casa e attraverso<br />

un questionario chiede di esprimere la valutazione sull’assistenza domiciliare, sui servizi del<br />

distretto, piuttosto che sugli stili di vita; tutta una serie di informazioni estremamente rilevanti<br />

non sempre disponibili nei sistemi socio-sanitari <strong>per</strong> inquadrare effettivamente quelle che sono<br />

le condizioni, i cambiamenti che riguardano la popolazione toscana e su cui proprio il Santa<br />

Anna sta sviluppando un approfondimento. Per farvi altri esempi e rendere la cosa sempre più<br />

concreta nel caso della valutazione dei distretti vedete qui indicato con una scala che va da 1<br />

a 5, qual è l’opinione espressa dai cittadini <strong>delle</strong> 12 aziende locali toscane e poi a livello di<br />

Regione e vedete che esiste una popolazione mediamente soddisfatta tra il 60-70%, ma<br />

esiste un 30% di <strong>per</strong>sone che non sono soddisfatte su cui quindi occorre poter lavorare<br />

avendo un campanello di allarme. Un’altra cosa, avvicinandomi ad argomenti più di interesse<br />

<strong>per</strong> il mondo della salute mentale, è ad esempio cogliere che alle volte i fenomeni di accesso<br />

alle cure hanno manifestazioni diverse in funzione anche di quello che è il titolo di studio e il<br />

livello di istruzione della popolazione. Questo è un elemento di riflessione e di attenzione tanto<br />

<strong>per</strong> le valutazioni di politiche sanitarie tanto <strong>per</strong> il funzionamento dei servizi sanitari; facciamo<br />

adesso l’esempio di un <strong>per</strong>corso oncologico, se guardate l’ultima colonna in alto sulla destra<br />

circa un 30% degli intervistati di questa indagine dichiara di non essere stato seguito da<br />

nessuna figura professionale in particolare, questo è un dato allarmante visto che riguarda il<br />

tumore alla mammella o del colon retto. Se andiamo a esplodere quella colonna in alto a<br />

destra nel grafico in basso in funzione del titolo di studio ci si accorge che esistono dei<br />

differenziali in quelle che sono le figure di riferimento o il mancato supporto. Concludo con<br />

quest’ultimo lucido, <strong>per</strong>ché questa tirata anche con esempi diversi dalla salute mentale voleva<br />

essere una provocazione positiva <strong>per</strong> dire che occorre che il tema della salute mentale, dei<br />

servizi ospedalieri e territoriali e di quelli di supporto socio-sanitario entrino in questa partita e<br />

che quindi quelle che sono le <strong>per</strong>cezioni degli utenti e dei familiari possono aggiungersi anche<br />

questi strumenti che cercano di ragionare con elementi oggettivi; da questo punto di vista<br />

sono già stati identificati alcuni indicatori da cui partire che in qualche misura rivelano il<br />

funzionamento attuale del sistema, ad esempio il tasso di ricoveri ripetuti può essere letto<br />

come una difficoltà di presa in carico dei problemi della salute mentale a livello territoriale se<br />

pazienti con certi disturbi e profili continuano ad entrare e uscire dall’ospedale, così come<br />

l’uso degli anti-depressivi al di sopra di certe soglie nella popolazione implica un abuso<br />

eccessivo di queste risorse rispetto ad altre tipologie di intervento che presuppongono quel<br />

rapporto di continuità assistenziale tra specialisti e altre figure professionali, utenti e familiari di<br />

chi ha a che fare con i problemi della salute mentale. E’ poi importante monitorare quelli che<br />

sono gli elementi di prevalenza e di incidenza degli utenti in ogni anno <strong>per</strong> capire qual è<br />

l’insorgenza dei problemi di salute mentale, qual è il carico di utenti che i servizi si trovano a<br />

gestire. Da questo punto di vista credo che una sfida che il sistema di valutazione può<br />

cogliere, è quello di aiutare tanti professionisti e le aziende, ma anche i familiari, a capire e<br />

valutare se e in che misure i servizi sono in grado di gestire al meglio queste problematiche o<br />

ci si accontenta di mantenere i pazienti in dei circuiti assistenziali, ma dove alla fine non è<br />

detto che ci sia una figura responsabile dell’efficacia clinica terapeutica, ma anche della<br />

soddisfazione dei pazienti e dei familiari. La letteratura dice che anche sugli argomenti della<br />

salute mentale è comunque possibile rappresentare e analizzare la voce dei familiari sia dei<br />

pazienti. Questo lo si può fare attraverso indagini ad hoc, indagini di soddisfazione, indagine<br />

telefoniche, ma anche ad esempio attraversi strumenti di es<strong>per</strong>ienza collettiva come i focus<br />

group, uno strumento molto delicato, che porta ad analizzare e costruire quello che è il vissuto<br />

dei pazienti riguardo quello che è il supporto dei servizi di salute mentale, sempre in un’ottica<br />

di capire cosa sta funzionando bene e che cosa è migliorabile. Chiudo veramente dicendovi<br />

che così come è avvenuto <strong>per</strong> l’ospedale, <strong>per</strong> la sanità territoriale e sta iniziando ad avvenire<br />

<strong>per</strong> il sociale, l’idea è che questi strumenti siano interattivi e che possano recepire i contributi<br />

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