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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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avuto uno sforzo finanziario che nei prossimi anni potremo utilizzare al meglio; seconda<br />

questione che vorrei introdurvi è il chiarimento che abbiamo avuto sulla questione della<br />

disabilità: ci sono vari tipi di disabilità e vari tipi di necessità e di approcci <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone, uomini,<br />

donne, ci sono disabilità <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone giovanissime, ci sono le disabilità legate agli anziani, e<br />

nelle varie età della vita si richiedono vari tipi di interventi e strumentazioni differenti. Un’altra<br />

questione che abbiamo affrontato molto importante è quella della vita indipendente, <strong>per</strong> me è<br />

una questione politicamente molto rilevante che ha creato qualche sconquasso nella nostra<br />

commissione, ma sulla quale io <strong>per</strong>sonalmente non ho voluto recedere; non è pensabile che<br />

non si tenga conto in un quadro di assistenza pubblica e di scelta pubblica di come impiegare<br />

le nostre risorse, che non ci sia cioè il riconoscimento del diritto di alcuni di agire sulla propria<br />

libertà nel proprio <strong>per</strong>corso di vita. Non è pensabile che uno accanto alla propria gabbia<br />

<strong>per</strong>sonale ne debba aggiungere un’altra, e anche se con tutte le difficoltà del caso e tutte le<br />

complicazioni che questo richiede <strong>per</strong>ò è stata affermato che si ha diritto a progetti di vita<br />

indipendenti e siamo liberi di assumere le condizioni adeguate <strong>per</strong> poterli portare avanti.<br />

Questa legge, appena approvata in commissione, fa fare una svolta su tutta una serie di<br />

questioni che da anni voi ci ponete in questi convegni. Essi sono sempre più rilevanti anche<br />

dal punto di vista scientifico; è il miracolo che si compie qui ogni anno: le associazioni <strong>delle</strong><br />

famiglie fanno fare a tutta la comunità scientifica un salto culturale fondamentale. Avevo<br />

un’iniziativa sui disabili convocata in questo giorno, ma ho deciso di spostarla in altre date<br />

proprio <strong>per</strong>ché oramai il convegno da voi organizzato sta diventando un appuntamento<br />

rilevante sotto tutti i punti di vista. Devo dire che in tutti questi anni la partita giocata è stata<br />

quella di rafforzare il ruolo della auto-organizzazione <strong>delle</strong> famiglie e degli individui, questo è<br />

stato l’elemento fondamentale. Una serie di legge che io ho avuto l’onore di reimpostare<br />

hanno tenuto conto di questo vostro approccio culturale che io ho sempre condiviso a pieno<br />

fin dall’inizio, e lo trovo una <strong>delle</strong> cose più innovative che abbiamo fatto in questi anni. La<br />

libertà di organizzarsi in fondazioni, la libertà di avere strumentazioni finanziare agili <strong>per</strong><br />

garantire il dopo di noi, o una continuità della famiglia e <strong>delle</strong> famiglie; l’idea che si possa<br />

essere comunità e che la comunità non sia solo un oggetto che viene imposto dall’alto in<br />

sostituzione di altri strumenti di cura, ma la comunità come segno di solidarietà che si può<br />

organizzare in forme molto diverse. Abbiamo dato agilità a tutto questo, ad esempio i disabili<br />

non potevano mettersi insieme in numero sufficiente, al massimo fino a due, adesso fino a<br />

otto possono mettersi insieme senza alcun tipo di formalità, ma solo la segnalazione che<br />

questo avviene e niente altro. L’idea che si possa pensare di combattere insieme la battaglia<br />

contro la solitudine, <strong>per</strong>ché in pochi anni la società toscana si è trasformata da una società<br />

organizzata da settecentomila famiglie in una società che si organizza in oltre un milione di<br />

famiglie, e questa polverizzazione voluta <strong>per</strong> motivi di mercato, si ha un costo di vita su<strong>per</strong>iore<br />

<strong>per</strong> lo stare insieme, si pagano più bollette e si ha un bel consumo sanitario, infatti anche il<br />

sanitario e il sociale hanno i loro aspetti speculativi, e uno più è solo e più consuma anche da<br />

questo punto di vista, meno c’è solidarietà sociale tra le varie generazioni, meno c’è questa<br />

situazione; allora dobbiamo combattere insieme non solo il diritto alla vita indipendente, al<br />

massimo della libertà e al diritto a vivere la propria es<strong>per</strong>ienza come individui, ma<br />

contemporaneamente anche una battaglia intelligente a poter costruire rapporti di solidarietà<br />

sociale, civile e di riorganizzazione di un rapporto familiare che non sia la polverizzazione<br />

della famiglia. Alla base di questa strategia c’è la questione del lavoro, che è la questione<br />

<strong>delle</strong> questioni. Noi abbiamo scritto nel piano integrato sociale una serie di affermazioni<br />

precise e ora nell’organizzazione <strong>delle</strong> gare, la sanità toscana deve garantire a se stessa che<br />

non darà più un contributo, non farà vincere più un appalto ad un’azienda che non impieghi i<br />

disabili e le categorie protette, e su questo io vi chiedo un ordine del giorno chiarissimo da<br />

questa giornata, che ho già annunciato <strong>per</strong> la prima volta a Grosseto, oggi siamo nelle<br />

condizioni di farlo, tanto più che la sanità dopo le mie proposte ha deciso di essere una sanità<br />

a energia rinnovabile; il Piano Sanitario dice infatti che tutte le ASL avranno i pannelli solari,<br />

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