Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...
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ascoltato gli Assessori Regionali, i Direttori Generali, i Responsabili politici e amministrativi<br />
impegnati a discutere con gli utenti, i familiari e le associazioni di tutela; tutti intenzionati a<br />
portare il loro contributo al dibattito sui problemi della salute mentale. Molto spesso siamo<br />
assillati dalle preoccupazioni quotidiane e rischiamo di <strong>per</strong>dere il significato profondo degli<br />
eventi ai quali è dato di partecipare.<br />
Il tema della salute mentale è un settore molto difficile, affronta patologie molto gravi e diffuse<br />
ma nello stesso tempo non riscuote l’interesse che viene riservato alle altre branche della<br />
medicina.<br />
Anche l’interesse dei mass media su questi temi è scarso, i giornali ogni tanto riferiscono di<br />
problemi della salute mentale, ma preferiscono parlare di altre cose. Ho partecipato la<br />
settimana scorsa ad un dibattito molto importante sulla bio-etica nel corso del quale si è<br />
discusso di salute mentale e della necessità che il dibattito sulla tutela dei diritti dei pazienti<br />
affetti da patologie psichiatriche sia alimentato. Si è evidenziato come l’opinione pubblica è<br />
molto attenta al rispetto di un uso corretto del consenso informato in caso di prestazione<br />
sanitaria anche modesta, la stessa attenzione non è rivolta nei confronti dei nostri pazienti,<br />
quando l’uso di determinate terapie può modificare le caratteristiche della vita.<br />
Sono questi i temi nei confronto dei quali dobbiamo conquistare terreno e spazio nella più<br />
ampia opinione pubblica. Questo è lo spazio che con fatica dobbiamo conquistare e su questo<br />
si deve realizzare un’alleanza virtuosa tra familiari, utenti, amministratori pubblici, direttori<br />
generali, professionisti che credono nella possibilità di fare salute mentale in maniera dove la<br />
<strong>per</strong>sona è al centro dell’attenzione dei servizi. Realizzare concretamente questa alleanza<br />
virtuosa è molto faticoso, <strong>per</strong>ché la salute mentale è un settore dove la diversità <strong>delle</strong> opinioni<br />
è più marcata ed è più facile <strong>per</strong> i diversi attori in gioco avere <strong>delle</strong> critiche piuttosto che degli<br />
applausi. Un paziente affetto da schizofrenia o da autismo è un paziente che può avere<br />
problemi <strong>per</strong> tutta la vita e nelle diverse varie fasi presentare problemi diversi, spesso risolto<br />
un problema dopo poco se ne presenta un altro e tutto questo comporta una grande fatica.<br />
Dobbiamo impegnarci <strong>per</strong>ché la salute mentale possa acquisire l’interesse di cui ha bisogno e<br />
dobbiamo far si che di questo problema non si parli soltanto tra gli addetti ai lavori, bisogna<br />
coinvolgere un pubblico più ampio <strong>per</strong> cercare nuove e più ampie alleanze.<br />
Nel fare le mie conclusioni vorrei soffermarmi sull’importanza del confronto che si è svolto<br />
questa giornata tra i direttori generali <strong>delle</strong> aziende sanitarie le associazioni degli utenti dei<br />
familiari e i professionisti.<br />
In Toscana si rivolgono ai servizi di salute mentale pubblici circa centomila <strong>per</strong>sone ( poco<br />
meno del 3% dell’intera popolazione regionale ). Si sta parlando di una grande numero di<br />
<strong>per</strong>sone, anche se questo rappresenta la punta di un iceberg, noi sappiamo infatti che circa il<br />
12% della popolazione toscana fa uso di farmaci psico-attivi, quindi quelli che si rivolgono ai<br />
servizi sono una <strong>per</strong>centuale bassa di tutti i toscani che hanno problemi di salute mentale. Si<br />
possono interpretare questi dati pensando che quelli che si rivolgono ai servizi sono la parte<br />
più grave di tutta la casistica.<br />
Dobbiamo fare molto, alcune cose sono state dette nel corso del dibattito, io vorrei elencare<br />
alcuni temi sui quali stiamo lavorando. Molto importante è stato l’intervento dell’Assessore<br />
Salvatori che ha dato le indicazioni <strong>per</strong> quanto riguarda il programma di intervento nei<br />
confronti della non autosufficienza.<br />
Abbiamo bisogno di continuare a lavorare <strong>per</strong>ché i diversi servizi sanitari territoriali dialoghino<br />
sempre di più tra loro; a tal proposito l’es<strong>per</strong>ienza di Grosseto, che oggi è stata riferita, di<br />
costituire un dipartimento tecnico scientifico che affronta insieme i problemi <strong>delle</strong> dipendenze<br />
con quelli della salute mentale è un grande tentativo di innovazione. Sono state illustrate altre<br />
es<strong>per</strong>ienze che dimostrano la volontà che si va consolidando in Toscana di innovazione<br />
anche nell’ambito della salute mentale. Vediamo il caso di Firenze dove da otto mesi si sta<br />
realizzando un progetto <strong>per</strong> la diagnosi precoce dei pazienti affetti da autismo. L’A.S.L. ha<br />
stipulato un accordo con i pediatri di libera scelta, che si sono resi disponibili a realizzare un<br />
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