Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...
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modo ulteriore <strong>per</strong> sottolineare l’attenzione e l’impegno nei confronti di un tema delicato, quale<br />
è il tema della salute mentale sul quale si è discusso molto poiché non era ne semplice ne<br />
tantomeno scontato. La questione della salute mentale è di difficile collocazione ma sta<br />
certamente dentro la non autosufficienza. Abbiamo dunque deciso di compiere questo passo<br />
e dobbiamo ora impegnarci a sviluppare nel tempo e dare contenuti alle scelte fatte.<br />
E’ di ieri mattina l’approvazione in IV Commissione e saranno i giornali nei prossimi giorni ad<br />
evidenziare chi si esprimerà favorevolmente e chi in maniera contraria, non sta a me e ora<br />
fare considerazioni in merito. A meno di inconvenienti il testo è atteso in Consiglio <strong>per</strong> il 9 di<br />
Dicembre e la Toscana avrà finalmente la legge sulla non-autosufficienza all’interno della<br />
quale sta questo concetto sulla salute mentale.<br />
E’ un passaggio importante come importanti sono queste iniziative <strong>per</strong> le quali dobbiamo<br />
ringraziare l’impegno straordinario di <strong>Gemma</strong> <strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong>. Perché è grazie a iniziative come<br />
questa che possiamo parlare di argomenti che riguardano un numero di <strong>per</strong>sone enorme e in<br />
aumento costante. Leggevo a proposito dei dati con Galileo Guidi che fanno veramente<br />
tremare i polsi. Ciò che più mi colpisce sono i dati relativi ai minori e le prospettive che si<br />
generano <strong>per</strong> questi ragazzi.<br />
Come Giunta Regionale avevamo due grandi obiettivi.<br />
Il primo era la non autosufficienza sul quale non solo abbiamo la legge ma abbiamo i soldi.<br />
Sono stato pesantemente attaccato <strong>per</strong> aver a<strong>per</strong>to i punti unici di accesso sul territorio<br />
toscano, i Punti Insieme, senza aspettare la legge. Ho sostenuto che avrei reso conto di<br />
questo ai cittadini toscani, che da anni chiedono di avere un punto unico di accesso. Bé, oggi<br />
ho tanti tifosi e un po’ meno critici, grazie.<br />
Il secondo obiettivo è sull’immigrazione e anche qui abbiamo dato una svolta importante.<br />
Lunedì scorso abbiamo approvato in Giunta la legge da mandare in Consiglio ma non si parla<br />
semplicemente di immigrazione, si parla di quale società vogliamo costruire nel nostro futuro.<br />
Una società che si basi sull’articolo tre della costituzione, quello sull’uguaglianza, e che<br />
costruisca le condizioni affinché tutti i cittadini che vivono in Toscana siano uguali, a<br />
cominciare dalla lingua. Stiamo organizzando in tal proposito <strong>delle</strong> importanti iniziative<br />
sull’immigrazione.<br />
Raggiunti questi obiettivi s<strong>per</strong>o di poter dedicare concretamente l’ultimo anno e mezzo di<br />
legislatura al tema della disabilità.<br />
In Toscana investiamo sulla disabilità circa 75 milioni di euro. Sono molti ma non trovo un<br />
disabile che se ne renda conto. Questo è sintomatico e significa probabilmente che dobbiamo<br />
spenderli meglio, elaborare nuovi concetti, <strong>per</strong>ché si tratta di risorse importanti. 75 milioni <strong>per</strong><br />
una platea di 20mila <strong>per</strong>sone sono numeri significativi. Ho ascoltato quello che è stato detto<br />
dalla ASL di Pistoia. Apprezzo le cifre, anche se sono 70 i progetti individualizzati. E’ evidente<br />
che lo stato welfare indifferenziato e standardizzato è paragonabile ad una distribuzione<br />
collettiva di scarpe numero 41… <strong>per</strong> qualcuno andranno bene ma ai più saranno strette o<br />
larghe. Dobbiamo dare risposte <strong>per</strong>sonalizzate e invertire i rapporti: non è lo Stato che<br />
concede ma il bisogno del cittadino che si pone al centro del sistema. Con gli anziani ci siamo<br />
riusciti: il PAP. Questo è l’elemento maggiormente innovativo all’interno della legge sulla non<br />
autosufficienza, il progetto di assistenza <strong>per</strong>sonalizzato al quale vanno ad aggiungersi<br />
risposte circolari, non più separate ma insieme, seguendo il concetto di unitarietà.<br />
Aggiungo che sulla disabilità dobbiamo andare oltre. Non mi soffermo sulla discussione se la<br />
Salute Mentale è o non è disabilità, la lascio agli addetti. Provo <strong>per</strong>ò a dare una spinta in<br />
avanti. Io credo che possiamo tentare di tradurre il concetto di “Capabilities” anche sul tema<br />
della disabilità, convertendo i lavoratori usurati. Partire dalla <strong>per</strong>sona, dalle sue condizioni,<br />
ma anche dalle sue ambizioni e prospettive e tentare di coniugare su questo le risposte, siano<br />
esse di natura sociale, lavorativa, scolastica. Ritengo un errore fare il contrario. E ho<br />
espressamente chiesto che <strong>per</strong> fare questo si parta dai bambini, valorizzando le loro<br />
competenze, le loro capacità e le loro voglie. Ognuno di noi ha dei desideri e la cosa più<br />
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