Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

Naturalmente sono stati mantenuti i livelli di attenzione e di risposta “istituzionale” al bisogno
che si presenta presso i nostri Centri di Salute Mentale (CSM) o in ospedale, presso i DEA.
Fornisco solo alcuni dati relativi a queste attività.
Il numero degli utenti che afferiscono ai servizi è in costante aumento, sia per le caratteristiche
delle patologie di cui ci occupiamo, che richiedono mediamente tempi lunghi di trattamento,
sia per l’aumento della richiesta che coinvolge sempre di più fasce di popolazione in
condizioni di disagio sociale (immigrati, anziani, tossicodipendenti). Rilevante la quota dei
giovani all’esordio della patologia psicotica. Vedete dalla tabella che dal 2005 al 2007 siamo
passati da 12500 a 16500 utenti in carico, nei servizi per l’età adulta, di cui circa 4300 nuovi
ogni anno. Vediamo inoltre un aumento più marcato nell’infanzia e nell’adolescenza, da 5600
a 8600 in 3 anni, con oltre 2000 nuovi accessi nel 2007. Per far fronte a questo flusso di
richieste disponiamo di una struttura molto grande, molto articolata, imponente come numeri,
con circa 140 tra psichiatri, psicologi e neuro-psichiatri infantili, più tutti gli infermieri, gli
assistenti sociali, gli educatori. Il costo complessivo per l’azienda assomma a 60 milioni di
euro.
Guardiamo i ricoveri nei nostri SPDC e vediamo che c’è una certa stabilità, con circa 1600
ricoveri l’anno nei 51 posti letto disponibili nei cinque SPDC aziendali, con un tasso di
occupazione che si mantiene al di sotto del 100% e conferma il rispetto del parametro
regionale che ci assegna 0,6 posti letto ogni 10.000 abitanti. Un altro spunto di appropriatezza
nell’utilizzo dello strumento terapeutico del ricovero ce lo dà la degenza media, già bassa nel
2005 e ulteriormente ridotta nel 2007 a 9,74 giornate per ricovero.
Le strutture residenziali presentano un sensibile ricambio nell’utenza, ma è sempre molto
difficile completare i percorsi residenziali con la disponibilità per i pazienti di civili abitazioni; di
conseguenza è ancora molto frequente il rientro in famiglia del paziente dimesso o il
passaggio a situazioni di accoglienza di tipo istituzionale (RSA, Istituti convenzionati). Si
lavora in alcune situazioni con le SdS per individuare canali preferenziali per l’edilizia abitativa
da riservare a questi processi di riabilitazione. Abbiamo nella ASL 139 posti letto residenziali,
dove nel 2007 hanno ruotato 188 pazienti; sostanzialmente possiamo dire che il numero di
posti letto è abbastanza adeguato agli standard per questo tipo di strutture.
Nel contesto descritto i servizi si sono orientati alla individuazione degli strumenti utili alla
verifica delle organizzazioni e delle attività. Questo interesse si inserisce nella prospettiva
ormai attualissima della riorganizzazione dei servizi, con l’obiettivo di recuperare e rinforzare
l’orientamento al cliente, che è peraltro proprio dei servizi della Salute Mentale. In questa luce,
i servizi sono stati coinvolti nella definizione di linee guida e procedure per la presa in carico di
specifiche patologie. Strumento di lavoro importante è la supervisione dei gruppi, che
confermiamo ogni anno ai fini operativi e non solo formativi del gruppo.
Si è introdotto anche in salute mentale l’audit clinico, che si mostrato utile anche per la
crescita delle relazioni integrate con i servizi dell’ospedale, con il DEA e con la Medicina prima
di tutto, e con la medicina del territorio. Devono essere implementati strumenti di
partecipazione degli utenti e dei familiari a valutazioni di gradimento dei servizi e spazi di
confronto sui temi della organizzazione e del funzionamento dei servizi, come peraltro previsto
tra i compiti del dipartimento.
Grazie.
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