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Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

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coincidenza ha portato un contributo che non era in programma. La possibilità che abbiamo di<br />

portare avanti i nostri interventi non può prescindere dalla possibilità di mantenere e di far<br />

crescere dei rapporti di mutuo riconoscimento costruendo insieme dei <strong>per</strong>corsi che sono<br />

sempre più difficili, senza nulla togliere al fatto che il Dipartimento, il sottoscritto e alcuni<br />

colleghi hanno responsabilità alle quali fare fronte.<br />

Passo al secondo punto già citato dalla Signora Spolveri, che ha parlato di un problema<br />

estremamente complesso, solo adesso si stanno accumulando es<strong>per</strong>ienze, riconoscimenti,<br />

progettualità, che ci trovano alle prese con situazioni che richiedono anche impegni economici<br />

molto importanti e molto forti; mi ha fatto piacere leggere nel piano sanitario che sul tema<br />

dell’autismo ci si augura e si s<strong>per</strong>a di immettere <strong>delle</strong> risorse specifiche, visto che questo tipo<br />

di intervento ci sta sollecitando un carico estremamente importante, rispetto al quale ci<br />

troviamo ogni volta a non avere tutti gli strumenti necessari. Questo ovviamente richiede<br />

programmazione indubbiamente anche da parte nostra; noi sappiamo che dobbiamo fare i<br />

<strong>per</strong>corsi con le famiglie <strong>per</strong>ché è certo che la chiave del risultato sta in mano più a noi che alle<br />

famiglie. Credo che non ci siano più dubbi che questa volontà di stare insieme ci sia da<br />

entrambe le parti. Bisogna confrontarsi, e bisogna rispettare anche le opinioni dei tecnici<br />

quando sono oneste e esplicitate, come certamente noi ci sforziamo e dovremmo fare sempre<br />

meglio di rispettare e tener conto di quelli che sono le posizioni che i nostri utenti e familiari<br />

esprimono.<br />

<strong>Gemma</strong> <strong>Del</strong> <strong>Carlo</strong><br />

Vorrei adesso ribadire una cosa relativa al convegno contemporaneamente organizzato oggi.<br />

Il convegno che è stato organizzato dalla USL di Firenze era di interesse <strong>per</strong> tutti e avremmo<br />

potuto partecipare anche noi. Abbiamo scritto il 13 di luglio scorso invitando le aziende<br />

sanitarie al nostro convegno, chiedendo a tutti i dipartimenti di non organizzare eventi nella<br />

stessa giornata; purtroppo non siamo stati ascoltati e in questo momento si sta tenendo un<br />

altro convegno di interesse <strong>per</strong> tutti; la conclusione è che da questi due convegni ci saremmo<br />

arricchiti entrambi, invece è triste affermare che la USL di Firenze dopo aver saputo del nostro<br />

convegno ne ha organizzato contemporaneamente un altro. Grazie.<br />

Passiamo adesso la parola ad Ammannati Valeriana.<br />

Ammannati Valeriana<br />

Buongiorno a tutti. Io sono Valeriana, c’è chi dice che non si guarisce, invece eccomi qua.<br />

Devo dire grazie a chi ho incontrato nel mio cammino, ho tentato il suicidio, ero nel profondo e<br />

grazie a medici, inservienti, infermieri e professori oggi sono qua. Devo dire un grazie<br />

particolare a chi mi ha fatto conoscere quello che <strong>per</strong> me è stata la vita, i gruppi di auto aiuto,<br />

<strong>per</strong>ché essi sono il top di investimento <strong>per</strong> le società della salute mentale, <strong>per</strong>ché più gruppi di<br />

auto aiuto ci sono più salute mentale possiamo ottenere. Il problema di questi gruppi è quello<br />

di farsi conoscere <strong>per</strong>ché sono le risorse naturali <strong>per</strong> quanti soffrono e condividono questi<br />

problemi. Diciamo che la ricchezza di un gruppo di auto aiuto è quella di sa<strong>per</strong> trovare sempre<br />

il modo giusto <strong>per</strong> andare incontro al malato e alla sua sofferenza. Inoltre la ricchezza sta nei<br />

conduttori, <strong>per</strong>ché con un impegno quotidiano si va ad incontrare sempre la sofferenza<br />

dell’altro. Inoltre io ho fatto il corso di facilitare sociale, compilando una piccola tesi:<br />

“L’importanza dei gruppi di auto aiuto e dei facilitatori sociali in un contesto della salute<br />

mentale”. Devo dire che il facilitatore sociale deve avere qualcosa dentro che lo spinge a fare<br />

questo lavoro in quanto anche solo osservando riesce a vedere tutto quello che coloro che<br />

non hanno passato queste situazioni non riescono a vedere; inoltre il facilitatore sociale deve<br />

avere dentro di sè una grande motivazione <strong>per</strong> riuscire a farlo. Devo inoltre dire che sono una<br />

<strong>delle</strong> fondatrici dell’associazione L’alba di Pisa e attualmente grazie ad un grandissimo dottore<br />

che è qui presente ho avuto la possibilità di lavorare. Adesso sono la cuoca del nostro circolo<br />

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