Gemma Del Carlo - Coordinamento Toscano delle Associazioni per ...

Associazione Difesa Ammalati Psichici Gravi (onlus) –
Sezione di Prato
Come sarete a conoscenza negli ultimi tempi, l’unità funzionale adulti di Prato ha vissuto un
periodo non facile. Sta di fatto che il Dott. Pino Pini ha dato le dimissioni, e siamo in attesa
della nomina del nuovo primario.
Quindi informare su quanti percorsi di cura condivisi siano stati attuati nell’ultimo periodo, mi
resta difficile, in quanto non ho informazioni certe.
Però, se mi permettete vorrei fare una riflessione a trent’anni dall’approvazione della legge
180 e poi parlare di psichiatria di comunità.
Con la riforma della psichiatria, voluta dalla legge 180, fu avviato un processo di grande
civiltà, fu abolita l’istituzione manicomiale, ritenendola un luogo di non cura e disumano.
Molta strada ne abbiamo fatta, ma tanta ne resta ancora da fare per qualificare gli interventi e
umanizzare i luoghi di cura, e di vita.
Però, il processo di superamento degli ospedali psichiatrici pubblici, non è stato
accompagnato, dappertutto dalla realizzazione di buoni servizi territoriali di salute mentale.
Alla chiusura dei manicomi si dette inizio ad un nuovo modo di cura, identificando nel
dipartimento di salute mentale il modello organizzativo, per il potenziamento su tutto il
territorio nazionale di un sistema di tutela della salute mentale , che attraverso varie
componenti e pratiche ( centri si salute mentale, strutture residenziali,centri diurni, day-pspital,
, servizi di diagnosi e cura e tante altre situazioni che non elenco) e con il coinvolgimento
attivo di tutte quelle parti sociali , familiari, e
utenti dei servizi, medici di medicina generale, scuola , servizi sociali, cooperazione sociale,
volontariato ecc. in maniera che si rispondesse con qualificata tempestività a tutte le richieste
e i bisogni espressi dalle persone colpite da disturbo psichico.
I luoghi di cura e la famiglia , in questa nuova organizzazione assumono un’importanza
primaria, ma le famiglie si sono travate impreparate e tuttora lo sono per sostenere questo
carico, perché troppo spesso da parte dei servizi non vengono date risposte adeguate alle
loro richieste e ai tanti bisogni e problemi che giornalmente le affliggono.
Nonostante questo grande limite, laddove i dipartimenti hanno applicato i principi della riforma
psichiatrica, si sono ottenuti risultati molto apprezzabili da parte dei pazienti e dei loro familiari.
ma in molti servizi persistono situazioni molto difficili e inaccettabili.
• Ricorso a pratiche coercitive, molti SPDC usano contenzione fisica, e forte contenzione
farmacologia , porte chiuse, video sorveglianza,
• Non adeguato sostegno ai familiari, che spesso si trovano costretti ad assumersi un
carico assistenziale insopportabile, solitudine e disperazione.
• La difficoltà per i servizi , a garantire programmi di intervento a causa di scarse risorse
finanziarie e umane
• L’abbandono di molti casi difficili che se non si ripresentano nei CSM vengono
dimenticati dagli operatori.
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