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ischio consiste nel caratterizzare i potenziali effetti nocivi dell’esposizione umana a<br />
rischi ambientali attraverso quattro passaggi fondamentali:<br />
- Identificazione degli agenti potenzialmente rischiosi, con successiva valutazione<br />
se essi possano essere causa di danno per la salute.<br />
- Definizione della/e relazione/i dose-risposta, per studiare la relazione tra l’entità<br />
della dose o il livello di esposizione all’agente di rischio, e la prevalenza di un<br />
determinato effetto avverso nella popolazione esposta.<br />
- Valutazione dell’esposizione, stimata in modo qualitativo o quantitativo<br />
(monitoraggio ambientale e biologico, rispettivamente).<br />
- Caratterizzazione del rischio, ossia una stima della probabilità e della gravità di<br />
eventuali effetti nocivi in una popolazione esposta ad una determinata dose.<br />
Senza approfondire tutti i passaggi della valutazione del rischio, ci soffermeremo in<br />
particolare sul terzo punto e sulla definizione di monitoraggio ambientale e biologico. In<br />
entrambe le attività, il termine “monitoraggio” mette in evidenza la periodicità delle<br />
misure effettuate, ossia la necessità di fare campionamenti in diversi momenti temporali<br />
per tenere conto dell’andamento dei livelli di esposizione in funzione di sopraggiunte<br />
variazioni nell’ambiente lavorativo o nei processi produttivi.<br />
Per monitoraggio ambientale (MA) s’intende una misura periodica di un inquinante<br />
ambientale nell’ambiente di interesse, con lo scopo di confrontare i dati ottenuti con<br />
appropriati valori standard (Mutti, 2006). Tale misura rappresenta una concentrazione<br />
media pesata nel tempo (per esempio, durante 8 ore lavorative) di una sostanza chimica<br />
nell’aria o in altre matrici ambientali (acqua, cibo, terreno, ecc) ed è una fase necessaria<br />
per identificare le sorgenti di esposizione e per facilitare le misure utili per minimizzare<br />
le emissioni (Angerer et al., 2007).<br />
Per quanto riguarda il monitoraggio biologico (MB), sarà utile riprendere le definizioni<br />
date da più autori in modo da comprenderne nel modo più completo possibile la<br />
complessità. Il MB tradizionalmente è definito come la misura periodica di un composto<br />
tossico o dei suoi metaboliti in matrici biologiche accessibili, allo scopo di confrontare i<br />
livelli misurati con opportuni standard di riferimento (Manini et al., 2007; Mutti, 2006).<br />
Allo stesso modo, il MB è visto come un’attività continua o ripetitiva ma sistematica di<br />
raccolta di campioni biologici, per l’analisi in essi di inquinanti, metaboliti o specifici<br />
parametri che descrivono effetti biologici avversi per un’applicazione immediata, allo<br />
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