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- Cromatura galvanica, che prevede l’utilizzo di composti di Cr(VI) per<br />

proteggere dalla corrosione, migliorare l’estetica ed indurire pezzi meccanici in<br />

ferro o acciaio o per riportarli a spessore dopo rettifica (per esempio, gli inserti<br />

mobili degli stampi per l’estrusione dell’industria laterizia).<br />

- Produzione e tintura con colori ed inchiostri contenenti pigmenti a base di<br />

cromato. Elettropittura.<br />

E’ inoltre possibile un’esposizione a composti del Cr(VI) durante l’applicazione e la<br />

fabbricazione di pesticidi, di cemento portland ed in alcuni rami industriali minori.<br />

4.1.2 Cr(VI): i valori limite professionali e il monitoraggio biologico<br />

tradizionale<br />

Come recentemente riassunto nelle linee guida del SIMLII (Mutti, 2006), il TLV fissato<br />

dall’ACGIH è 0.05 mg/m 3 nell’aria, portato a 0.01 mg/m 3 per i composti insolubili di<br />

Cr(VI). Anche il TRK tedesco è lo stesso. L’Occupational Safety & Health<br />

Administration (OSHA) ha posto recentemente i seguenti limiti per esposizione<br />

industriale: 0.0025 mg/m 3 come “action level” e 0.005 mg/m 3 come “permissible<br />

exposure limit” (PEL), calcolati come concentrazioni medie pesate in un turno<br />

lavorativo di 8 ore (OSHA, 2006a).<br />

Il monitoraggio biologico viene usualmente effettuato mediante dosaggio di Cr urinario.<br />

I livelli di riferimento per una popolazione non esposta sono usualmente

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