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elettrotermico (ETAAS) fino ad arrivare alla moderna “Inductively coupled plasma<br />

mass spectrometry” (ICP-MS). Per molti metalli, infatti, esistono protocolli specifici e<br />

circuiti di qualità che garantiscono la totale affidabilità delle misure effettuate (Apostoli,<br />

2002).<br />

2.1 I metalli nel sangue<br />

In generale, le vie preferenziali di esposizione a metalli sono per inalazione e per<br />

ingestione, mentre l’assorbimento cutaneo è più raro. In Figura 2 è rappresentato uno<br />

schema generale dell’esposizione e delle possibili vie metaboliche per gli elementi. Si<br />

tenga presente che le vie aeree sono a diretto contatto con le particelle inalate<br />

dall’ambiente, e sono probabilmente il bersaglio primario di molti metalli. Come<br />

vedremo più approfonditamente in seguito, infatti, l’esposizione a diversi metalli è<br />

associata ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro al polmone, tanto più che<br />

alcuni di essi (Piombo, Nichel, Cadmio, tanto per citare i più importanti) sono presenti<br />

anche nel fumo di sigaretta (Chiba and Masironi, 1992; Kalcher et al., 1993; Stavrides,<br />

2006; Torjussen et al., 2003).<br />

I campioni biologici più usati per misure puntiformi o ripetute sono sicuramente sangue<br />

ed urina, nei quali sono riportati in letteratura diversi riferimenti standard (Mutti, 2006).<br />

Altri campioni sono stati usati (capelli, peli, denti, ossa, pezzi di tessuto di diversi<br />

organi, in particolare i polmoni), ma in genere con scopi ben precisi ed intenti più<br />

sperimentali che legati ad analisi di routine (Apostoli, 2002).<br />

I livelli di metalli nel sangue sono in genere influenzati dall’ultima esposizione con<br />

conseguente assorbimento, dalla loro tossicocinetica e distribuzione e dalla loro velocità<br />

d’escrezione. L’assorbimento dei metalli o dei composti contenenti metalli inalati<br />

dipende da molti processi, quali la deposizione, che varia a seconda delle dimensioni<br />

delle particelle inalate, la clearance muco-ciliare ed alveolare, la solubilizzazione, e la<br />

reattività chimica. Dopo la deposizione in vari tratti delle vie aeree, parte dei metalli è<br />

trasportata dall’azione muco-ciliare nel tubo gastro-enterico. Le particelle contenenti<br />

metalli possono però anche essere fagocitate dai macrofagi e accumulate nell’epitelio<br />

tracheo-bronchiale e alveolare, dove possono perdurare per lungo tempo, o essere<br />

trasportate nell’interstizio. La velocità e la ripartizione di tali fenomeni varia<br />

notevolmente da metallo a metallo e il passaggio nel sangue può essere relativamente<br />

breve (per esempio, vapori di Mercurio o ossido di Piombo) o relativamente lungo (per<br />

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