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dall’esposizione, per esempio il fumo di sigaretta e le abitudini alimentari; b) la<br />

tossicocinetica d’escrezione per via urinaria, che è spesso la più lenta, ed in alcuni casi,<br />

per vedere un’esposizione è necessario raccogliere il campione urinario nelle 24 ore<br />

piuttosto che in un determinato istante; c) per l’urina è necessario un fattore di<br />

normalizzazione, che di solito è rappresentato dalla creatinina. Tuttavia, non tutti gli<br />

autori concordano con tale scelta e in alcuni casi si decide di normalizzare per altri<br />

fattori (per esempio, la densità) o di non normalizzare per nulla. La scelta o meno del<br />

fattore di normalizzazione può dipendere anche dalla tossicocinetica del composto in<br />

esame e/o dalle sue caratteristiche chimico/fisiche (per esempio, la volatilità). Di contro,<br />

la raccolta dell’urina è totalmente non invasiva ed è perciò adatta a studi su vasta scala<br />

(Paustenbach and Galbraith, 2006).<br />

1.3.3 Altre matrici<br />

Altre matrici che sono state sperimentate nel corso degli anni sono il tessuto adiposo, i<br />

capelli, il latte materno, la saliva e lo sputo, l’aria esalata. Sebbene alcune di queste<br />

matrici siano usate in alcuni casi (per esempio, i capelli nell’esposizione a Mercurio), al<br />

momento sono scarsamente utilizzate nella pratica del MB principalmente per problemi<br />

di standardizzazione e ripetibilità delle misure, oltre alla totale assenza di valori di<br />

riferimento (Paustenbach and Galbraith, 2006).<br />

2. Monitoraggio biologico ed esposizione a metalli<br />

La medicina occupazionale ed ambientale tradizionalmente si occupa di esposizione a<br />

metalli, tanto che alcuni autori fanno risalire all’inizio del secolo con il lavoro della<br />

dottoressa Alice Hamilton su minatori intossicati da Piombo la moderna medicina<br />

occupazionale negli USA (Krantz and Dorevitch, 2004). Inoltre, l’utilizzo di vari<br />

metalli in attività industriali e artigianali è cominciato migliaia di anni fa. Tale<br />

attenzione per i metalli è giustificata dai tantissimi casi di esposizione negli ambienti di<br />

lavoro e nell’ambiente in generale e dall’evidenza di effetti biologici e tossici di alcuni<br />

di essi, tra cui ricordiamo: Piombo (Pb), Berillio (Be), Manganese (Mn), Arsenico (As),<br />

Cadmio (Cd), Cromo (Cr), Mercurio (Hg), Cobalto (Co) e Nichel (Ni). Inoltre, la loro<br />

determinazione in matrici biologiche umane (sangue e urina su tutte) e il loro<br />

conseguente utilizzo come biomarcatori di esposizione ed indicatori di dose interna è<br />

uno dei pilastri del tradizionale MB, grazie all’utilizzo di una strumentazione scientifica<br />

adeguata per quantificare i metalli in tracce, partendo dall’assorbimento atomico<br />

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