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ha subito danni ingenti e spesso irreversibili. L’uso di tali biomarcatori rappresenta<br />
perciò un punto di partenza importante per studiare i meccanismi attraverso i quali i<br />
metalli tossici agiscono a livello polmonare in vivo. Gli studi sperimentali indicano che<br />
lo stress ossidativo causato da un aumento di radicali liberi e i meccanismi di difesa<br />
conseguentemente attivati giocano un ruolo importante nelle risposte cellulari indotte<br />
dai metalli e nella carcinogenesi (Desoize, 2003).<br />
Le variazioni durante l’esposizione di H2O2-CAE sembrano più evidenti di quelle di<br />
MDA-CAE, anche confrontando i dati coi controlli (tabella 3). Per questa ragione,<br />
H2O2 è probabilmente un marcatore più sensibile della produzione polmonare di radicali<br />
liberi in fase acuta ed in particolare nei lavoratori più esposti. Tuttavia, i due<br />
biomarcatori di effetto sono correlati tra loro, indicando che la produzione di H2O2 e<br />
MDA sono probabilmente due fenomeni concomitanti.<br />
I dati sono stati confermati da un successivo studio nella stessa azienda (descritto nel<br />
paragrafo 5.4 e sottoparagrafi corrispondenti). Si confermava una differenza<br />
significativa tra IT e FT sia per quanto riguarda Cr-U che Cr-CAE (tabella 5),<br />
nonostante i livelli urinari indicassero un’esposizione minore rispetto allo studio di<br />
paragrafo 5.2. Sia H2O2-CAE che MDA-CAE rimanevano di conseguenza più bassi,<br />
anche se si confermava per H2O2-CAE la differenza significativa tra IT e FT. Come nel<br />
primo studio, la correlazione tra Cr-U e Cr-CAE rimaneva debole, seppur significativa<br />
(figura 12) e si confermava anche la correlazione significativa tra Cr-CAE e i due<br />
biomarcatori di effetto.<br />
7.2 Speciazione del Cromo nel condensato dell’aria esalata<br />
Per approfondire le conoscenze riguardanti lo stato di ossidazione del Cr nell’aria<br />
esalata dopo esposizione a Cr(VI) e valutare il potere riducente del lining fluid bronco<br />
alveolare, un secondo studio è stato condotto, considerando la stessa azienda (paragrafo<br />
5.3 e corrispondenti sottoparagrafi).<br />
Tale studio dimostra che è possibile determinare il Cr(VI) nel CAE, e che la sua<br />
concentrazione diminuisce nel tempo in percentuale rispetto al Cr totale, escludendo<br />
quindi che i livelli monitorati possano derivare da una contaminazione ambientale.<br />
Questa cinetica di decadimento dipende probabilmente dall’interazione tra Cr(VI) e<br />
lining fluid delle vie aeree, con conseguente riduzione a Cr(III). La persistenza del<br />
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