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Si osservava infatti che sia per plasma che per RC vi era un calo significativo di Cr ad<br />

IT (tabella 6). Inoltre, se a FT Cr-U non correlava significativamente con Cr-RC<br />

(figura 14) ma con Cr-plasma, ad IT si osservava il contrario: Cr-U correlava<br />

positivamente con Cr-RC (figura 14) ma non con Cr-plasma. Questo indica<br />

chiaramente che Cr già ridotto ha una cinetica di escrezione più veloce del Cr che<br />

raggiunge il sangue in forma esavalente e si lega ai globuli rossi.<br />

Cr-CAE correlava significativamente con Cr-RC a FT (figura 15) e le correlazioni<br />

rimanevano positive anche considerando Cr(VI)-CAE e Cr-plasma, ma venivano<br />

completamente perse a IT. Questo importante risultato, che andrebbe comunque<br />

confermato su un numero maggiore di punti, indica che a FT Cr-RC rifletteva più le<br />

concentrazioni di Cr-CAE che nell’urina, mentre ad IT, dopo decine di ore dall’ultima<br />

esposizione, accade il contrario, ossia Cr-RC correlava con Cr-U ma non con Cr-CAE.<br />

Il passaggio di Cr(VI) dai polmoni al sangue è quindi già monitorabile a FT, quando Cr<br />

escreto per via urinaria è prevalentemente quello già ridotto presente anche nel plasma,<br />

mentre col passare delle ore, quando viene escreto per via urinaria anche Cr presente nei<br />

globuli rossi, il sangue non riflette più la concentrazione di Cr a livello polmonare, ossia<br />

della frazione che persiste nelle vie aeree.<br />

7.3 Una simulazione sulla cinetica di esalazione del Cr sulla base dei nostri<br />

dati<br />

Supponendo un’esposizione media di 4.5 µg/m 3 a Cr (per distinguere Cr(VI) dalle altre<br />

forme basterebbe applicare le % presentate nello studio appena presentato) e<br />

supponendo che un soggetto inali circa 1 m 3 di aria all’ora, la dose di Cr assorbita<br />

sarebbe:<br />

Crinalato=4.5*1*8=36 µg<br />

Sulla base dei dati sperimentali, supponiamo che il soggetto esali un valor medio di<br />

circa 10 µg/L in 2 ml di CAE raccolti per 15 minuti per 36 ore filate a partire dall’inizio<br />

dell’esposizione, quindi fino a 28 ore dopo l’ultima esposizione. Ogni 15 minuti, quindi,<br />

il soggetto esala mediamente 20 ng di Cr, ossia 80 ng/ora. In 36 ore, quindi, ci<br />

aspetteremmo che vengano esalati 0.08*36 = 2.9 µg.<br />

Quindi, per esalazione viene eliminato circa l’8% (2.9/36*100) del Cr inalato nelle<br />

prime 36 ore.<br />

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