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Tra le molecole dosate con maggior frequenza nel CAE ricordiamo il perossido<br />

d’idrogeno, alcuni prodotti della perossidazione lipidica (malondialdeide e sostanze<br />

reattive dell’acido tiobarbiturico, TBARS), le prostaglandine, l’8-isoprostano, i<br />

leucotrieni e diverse citochine (Horvath et al., 2005). Grazie alle sue caratteristiche, il<br />

CAE è particolarmente adatto allo studio della valutazione del rischio, dove la maggior<br />

parte degli studi vengono effettuati su pazienti asintomatici (Mutti and Corradi, 2006).<br />

In più, poiché le sostanze tossiche inalabili possono agire a livello locale sui polmoni, il<br />

CAE, che contiene molecole derivanti dalle vie aeree, può essere estremamente utile per<br />

caratterizzare la dose al bersaglio a livello polmonare, oltre che relazionare le<br />

concentrazioni di biomarcatori di esposizione locale e diversi biomarcatori di effetto<br />

(Mutti and Corradi, 2006). Questi ultimi, infatti, possono fornire un quadro di alcuni dei<br />

cambiamenti biochimici che interessano le vie aeree dopo esposizione acuta e/o cronica<br />

anche in assenza di sintomi o effetti sui parametri respiratori normalmente monitorati<br />

(FEV1 e FVC su tutti) (Horvath et al., 2005).<br />

Per le sue caratteristiche e per il basso effetto-matrice, il CAE è il fluido ideale per la<br />

misurazione di elementi in tracce, in particolare degli elementi di transizione. Per questo<br />

motivo, il CAE può essere utile nella valutazione dei livelli di metalli pneumotossici ed<br />

essenziali a livello dell’organo bersaglio.<br />

3.1 Il condensato dell’aria espirata: meccanismi di formazione<br />

Il CAE, che si ottiene raffreddando l’aria esalata a temperature al di sotto di 0 °C, è<br />

composto fondamentalmente da acqua, nella quale sono dissolte sostanze semi-volatili e<br />

non volatili. Se le sostanze volatili e semi-volatili sono esalate sottoforma di vapore a<br />

causa della loro relativamente alta pressione di vapore alla temperatura fisiologica, le<br />

sostanze non volatili presenti nel CAE, come i sali e le proteine, sono probabilmente<br />

esalate a causa di processi convettivi all’interno di piccole goccioline di “lining fluid”<br />

provenienti dalle vie aeree (Dwyer, 2004; Edwards et al., 2004; Effros et al., 2003;<br />

Effros et al., 2004).<br />

Da un punto di vista clinico, come accennato anche nel paragrafo precedente, il CAE<br />

può essere raccolto in modo semplice e non invasivo in soggetti d’ogni età affetti da<br />

ogni tipo di malattia, per cui è un fluido che è stato ampliamente usato negli ultimi anni<br />

per studiare le patologie polmonari (Mutlu et al., 2001) e diversi biomarcatori di<br />

infiammazione e stress ossidativo sono risultati aumentati rispetto ai controlli in<br />

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