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esempio, ossido di Cadmio) (citati da Apostoli, 2002). Senza soffermarci<br />
sull’assorbimento gastro-enterico dei metalli, ricordiamo che nel sangue i metalli sono<br />
in genere legati ai globuli rossi (Piombo e Cadmio, per esempio) o alle proteine del<br />
plasma, tra le quali sicuramente la più importante è l’albumina. Esistono però molte<br />
altre proteine specifiche di trasporto che variano a seconda del metallo (Apostoli, 2002).<br />
La frazione di metalli legata alle proteine del plasma è sicuramente quella che viene<br />
trasportata con più facilità fuori e dentro dagli organi vitali, ma la frazione diffusibile<br />
(metalli in forma ionica e non legata a nulla) è quella che tende ad avere una<br />
distribuzione più uniforme e a seguire il gradiente di concentrazione nei diversi<br />
comparti (Apostoli, 2002). L’affinità tra i metalli e bersagli specifici nelle cellule del<br />
tessuto determina la concentrazione di ogni dato metallo a livello dell’organo bersaglio<br />
o nei tessuti molli, determinando quindi l’effetto tossico in situ. Teniamo però conto che<br />
in certi casi i siti di legame possono essere importanti per il motivo opposto, ossia per<br />
neutralizzare gli effetti tossici del metallo.<br />
La frazione metallica legata alle proteine del plasma può persistere molto a lungo, per<br />
cui la concentrazione di alcuni metalli può diminuire nel plasma molto lentamente.<br />
2.2 I metalli nell’urina<br />
L’urina è sicuramente la matrice biologica più usata per caratterizzare l’esposizione a<br />
metalli. Pur essendo l’urina un liquido d’escrezione, bisogna dire che eventuali danni<br />
renali provocati dall’esposizione stessa possono provocare fluttuazioni nelle<br />
concentrazioni urinarie di metalli, come nel caso del Cadmio e del Mercurio, la cui<br />
escrezione aumenta a causa di danni all’epitelio tubulare (citato da Apostoli, 2002;<br />
(Bernard, 2004). I meccanismi che determinano la presenza di metalli nell’urina sono<br />
legati alla filtrazione dei glomeruli e alla clearance renale. Tali meccanismi sono noti<br />
per diversi metalli.<br />
La frazione diffusibile di metalli plasmatica e quella legata a proteine e/o peptidi di<br />
massa sufficientemente piccola per superare la membrana glomerulare sono escrete<br />
nell’urina. I metalli filtrati possono poi essere direttamente escreti o riassorbiti a livello<br />
del tubulo prossimale, come nel caso del Piombo. In casi specifici (Cadmio, Mercurio),<br />
l’escrezione avviene per esfoliazione delle cellule epiteliali (citato da Apostoli, 2002).<br />
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