Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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imesso, e partirà per Cles domani, oppure subito, che cesserà la pioggia. Il P.<br />
Bernardino oggidì ha ottenuto la patente di confessore ad biennium, e se lo permetterà il<br />
tempo, domani partirà per Cavalese col P. Gio. Antonio, e col F. Gio. Antonio, e col F.<br />
Modesto. Il detto P. Guardiano Anacleto si contenta di tenere il P. Mariano, purché non<br />
celebri la santa Messa. Il metterlo in questa infermeria si crede inutile, come fu l’altra<br />
volta; e poi sarebbe di aggravio, perché resterebbero poche celle per infermi veri, e<br />
bisognosi d’assistenza. Il P. Diffinitore Gaudenzio preparerà le corone, ed i rosari per<br />
Campo. Il P. Bernardino mi ha incombenzato di trovare il noto libretto divozionale per<br />
la sig. Sartori d’Arsce: l’ho cercato nel provincialato, ma non ho potuto ritrovarlo. Se la<br />
P.V.M.R. mi farà sapere il luogo, dove lo ha deposto, ed il titolo, manderollo al P.<br />
Gregorio, giacché là porterassi il sig. Cristoforo Sartori andando alla Madonna di<br />
Pinedo 411 . Se F. Giuseppe verrà in questa infermeria sarebbe ricevuto, e trattato con<br />
carità. Ieri è stato da me ad insinuarsi per essere accettato nostro Frate laico un giovine<br />
da s. Orsola, detto Federico Bertoldi d’anni presto 24, diretto dal signor Curato di<br />
Ravina (Giacomantonio Gigli da Brezzo) giacché sta coi nonci 412 . Gli ho dato buone<br />
parole, ma non promesse, benché non mi dispiaccia il di lui aspetto. Nel giorno XI del<br />
corrente ho scritto al P. Stanislao Kiebach per li nuovi libri richiesti. La prego della sua<br />
paterna benedizione, e resto.<br />
Di V.P.M.R. cui aggiungo, che oggidì 14 maggio sono partiti li PP. Giangiacomo,<br />
Anacleto, Gio. Antonio, Bernardino, e F. Modesto. E sono venuti il P. Cirillo, F.<br />
Massenzio, F. Michele, e F. Vitale.<br />
3077. 1805<br />
A. F. Leone da Terlago infermiero. Arco.<br />
Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />
Trento 14 maggio 1805.<br />
Con molto dispiacere ho inteso dalla vostra lo stato infelice del mio carissimo Fra<br />
fedele, e di tutto il vostro convento. Rapporto a questo non posso dirvi altro, se non che<br />
poco più, o poco meno stanno male anche gli altri conventi, e che potrete insinuare i<br />
vostri sentimenti al P. <strong>Provincia</strong>le in voce, giacché siccome intendo, in questo stesso<br />
giorno verrà costà da Roveredo. Circa poi Fra Fedele vi assicuro, che di tutto cuore lo<br />
raccomanderò all’infinita bontà di io Signor nostro, e con lo stesso affetto lo<br />
raccomando anche alla vostra già sperimentata serafica carità. Io son qui per volere di<br />
Dio, mediante, mediante la volontà de’ nostri superiori; disposto però di ritornare costà,<br />
qualora da’ medesimi venissi rimandato. Vi ringrazio di tutte le carità, che mi avete<br />
fatto nel tempo, che ho avuto la buona sorte di stare con Voi, vi prego di continuarmi il<br />
vostro amore, di salutare in mio nome il detto Fra Fedele, ed ansioso di ricevere delle<br />
buone nuove rapporto al medesimo, ed al convento, vi saluto, e mi professo.<br />
Vostro obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Lorenzo di Civezzano.<br />
P.S. Se Iddio non disporrà altramente, il vostro convento non verrà aggravato da<br />
molti novizzi.<br />
3078. 1805<br />
Al P. Benedetto da S. Lucano. Mezlombardo.<br />
Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />
411 Questo sig. Cristoforo fu qui li 25 maggio.<br />
412 *Nonesi?