Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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Al sig. stampatore Monauni.<br />
Vorrei vedere, se nel resto del mio originale sieno state fatte (in Insprugg) delle<br />
altre variazioni 208 . Vorrei pur sapere cosa debba fare in ordine al decreto sovrano<br />
mandato ai parrochi li 20 del corrente rapporto alle consecrazioni delle chiese, e<br />
specialmente se tra tali chiese vada compresa la cattedrale 209 . Finché non so questo, non<br />
posso lasciar correre la stampa de’ miei Direttori.<br />
Non so, se nel frontispizio del monastico sarà da tralasciarsi, come nel diocesano, la<br />
menzione del R.mo Capitolo, ed il Cum consensu etc. Li prego ancora umilmente delle<br />
lunazioni per il mio Direttorio monastico.<br />
Gli avverto in fine, che mi trovo nell’infermeria di s. Bernardino,mancante di<br />
persone, cui possa dar da portare i fogli.<br />
Scritto li 27 settembre 1804, di sera: e spedito li 28 di mattina colle prime stampette<br />
del diocesano 210 .<br />
29<strong>62</strong>. 1804<br />
Pro memoria.<br />
Li nostri chierici mentovati sopra pag. 3737 (num. 2950) furono ordinati in Feltre<br />
da quel vescovo don Bernardo Carenzoni monaco Olivetano, così: Nel sabato delle<br />
quattro Tempore di settembre 22 settembre Fra Lodovico da Moena fu ordinato<br />
sacerdote. Fra Vincenzo Maria da Cles suddiacono. Fra Clemente da Trento ricevette la<br />
prima tonsura, e li quattro Ordini Minori. Fra Maurizio poi la prima tonsura e li quattro<br />
Ordini Minori, ed il suddiaconato: e nella domenica seguente, cioè li 23 settembre il<br />
Diaconato. Fra Lodovico cantò la sua prima Messa li 26 giorno di mercoledì, nella<br />
chiesa nostra di Borgo, assistito da F. Maurizio, e F. Vincenzo. Poi ritornò a Cavalese<br />
per Calamento. Gli altri tre chierici furono in Trento li 28.<br />
2963. 1804<br />
Al P. Massimo Vicario di Borgo.<br />
Carissimo Fratello Deus misereatur nostri, ac benedicat nobis. Amen.<br />
Dall’infermeria 29 settembre 1804.<br />
Benché le ragioni, che vi ho addotto nell’altra mia de’ 19 sieno più, che bastanti per<br />
giustificare la mia scusa di non accettare il cordiale invito del nostro amantissimo<br />
fratello, ne aggiungo loro un’altra fortissima, che ora ho l’impegno inopportuno, ed<br />
indispensabile di assistere alla stampa de’ miei Direttori: Mai più non gli ho composti<br />
tanto presto come in quest’anno, avendoli dati fuori ne’ primi d’aprile. Gli ho esibiti<br />
più, e più volte allo stampatore sino dai primi di maggio: ma sempre in vano. Ora, che<br />
sono fuori dell’amata mia celletta, senza i miei registri, e senza libri, e colla testa<br />
offuscata, mostra premura di stamparli. Ciò non ostante, ammaestrato dalla lunga<br />
sperienza, non ispero, che sia per finire così presto tale stampa. Già sapete anche Voi,<br />
che più volte gli ebbi nel gennaio. Replico dunque il non possum venire. Le guardie<br />
militari sono venute qua nella sera tarda de’ 22 e gl’infermi nella mattina de’ 23. Ieridì<br />
sono stati sacramentati per morire sei nel nostro refettorio. Le suore oggidì hanno<br />
solennizzata la festa del loro santo titolare al solito; ma con un pospasto amaro; perché<br />
208 Non furono fatte.<br />
209 Il decreto fu insinuato al parroco pedecastellano dal Magistrato Consolare ed al parroco di s.<br />
Maddalena dall’Officio spirituale. La cattedrale non l’ha eseguito nella terza domenica di ottobre; ed ha<br />
fatto il suo solito li 18 novembre.<br />
210 Mi hanno fatto rispondere in voce, che lasci correre il manoscritto censurato in Insprugg.