Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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che il detto doganiere leverà l’accennato sale. Non vorrei disgustarlo, e che poi<br />
mancandoci in un altro anno il condottiero di Mezzo, non ci usasse la bontà provata<br />
nell’anno scorso. Ella dunque mi risponda presto come debba su di ciò contenermi 258 .<br />
Frattanto sospenderò il dargliela promessa ricevuta delle monache da portare, e mostrare<br />
in Ala. Alle nostre miserie si è aggiunto, che domenica il P. Ignazio fu sopraffatto da un<br />
nuovo colpo apopletico. Ieri fu comunicato per Viatico. Vede però, intende, parla dritto,<br />
e muove anche la mano sinistra offesa. Oggidì sono venuti diciassette soldati a portar<br />
via de’ sacconi, e ci ha detto, che domani partiranno tutti 259 . Iddio Signor nostro lo<br />
voglia. Bacio la mano al P.M.R. e riverendola resto<br />
Suo div.mo servo<br />
F. Crisostomo.<br />
P.S. Mando le due mansioni al P. <strong>Provincia</strong>le per il nostro futuro predicatore del<br />
Duomo:<br />
All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci in Ebenheim<br />
Decano degnissimo dell’Insigne Cattedrale di<br />
Trento<br />
All’Ill.mo signore, sig. e padrone Graziosissimo<br />
Il sig. Pietro del S.R.I. Conte Consolati di Heiligenbrunn, e Pauhoff,<br />
degnissimo Capo-Console dell’Inclita città di<br />
Trento<br />
2989. 1804<br />
Al P. Illuminato Gritti da Cles. Roveredo. S. Rocco.<br />
R.P.L.S.L.G.C.S.N.<br />
Trento, nell’infermeria li 9 nov. 1804.<br />
Essendo stato a visitare i miei registri dispersi, e confusi, apposta per poter<br />
comunicare alla P.S. la chiesta notizia, da uno di essi ho imparato, che il sig. Conte Gio.<br />
Vigilio Carlo di Thunn è nato li 4 di novembre del 1728, ed è morto nel castello<br />
Braghier li 4 febbraio dell’anno 1788, in giorno di lunedì, alle 4 di sera, e che quindi è<br />
vissuto anni 59, e mesi tre rotondi. Da F. Leonardo avrà inteso, che il P. Ignazio fu<br />
sorpreso da un nuovo colpo apopletico nella sera della scorsa domenica. Io le aggiungo,<br />
che per la Dio grazia vede, conosce, parla franco, e muove anche il braccio sinistro, che<br />
restonne offeso. Parimente per grazia di Dio iersera fu totalmente evacuato dal militare<br />
questo nostro convento, essendosi trasferito a s. Chiara. Noi però non potremo riabitarlo<br />
molto presto, perché bisogna pulirlo, e ristaurarlo, e riportare ai loro luoghi le cose<br />
precipitosamente sluogate, e confuse. Ciò non ostante io mi confessarò sempre<br />
obbligatatissimo all’infinita bontà del Signor Iddio, mi abbia donato di ritornare ad esso.<br />
Lo ringrazi anche la P.V.R. e lo preghi, che si degni di preservarci nell’avvenire di<br />
simili destini. Favoriscami di riverire da parte mia il degnissimo sig. don Pietro<br />
Beltrami, e proccuri di conservarsi.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Gio. Grisostomo<br />
Li 10 mattina ho dato l’Olio Santo al P. Ignazio.<br />
2990. 1804<br />
258 Ha risposto gli 8 che il doganiere levi il sale.<br />
259 Partirono nella sera de’ sette, e nella sera degli otto portarono via tutte le robe loro.