Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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R.P. Trento 24 luglio 1804.<br />
Ieridì monsignor Vicario Generale da me pregato gli ha conceduto la domandata<br />
facoltà per assolvere semel una persona dai Casi riservati nella nostra diocesi. Vorrei,<br />
che siccome questa si è la prima volta, che rincorre per tal fine; così fosse anche<br />
l’ultima, perché sarebbe segno di non essere stati commessi tali peccati con gravissima<br />
offesa di Dio Signor nostro. Parimente ieridì ho ricevuto ordine dal P. <strong>Provincia</strong>le di<br />
avvisarlo, che gli accorda subito l’autorità confessionale anche per li nostri Religiosi 107 ,<br />
e che quando sarà di ritorno in Trento gli spedirà la patente della Religione. Lo ringrazio<br />
di quella lettera ingegnosa; quantunque già tenevala registrata sino dai 20 di giugno<br />
dell’anno 1798. Da questi signori canonici, attesa la morte del fu signor Provicario<br />
Menghino, fu creato professore dogmatico il signor canonico barone Eyerle, e<br />
professore canonista il signor maestro don Francesco Giuseppe Battisti da Fondo, nipote<br />
del fu nostro P. Saverio, perché non ha voluto esserlo il professore Gio. Battista<br />
Maistrelli per iscrupoli di coscienza 108 . Mi raccomando in precibus, e sono.<br />
Suo F. Crisostomo<br />
Promemoria. Il timore di dover insegnare le dottrine tedesche, fece ricusare la<br />
cattedra canonistica al prete Maistrelli; ed il titolo di nipote del fu P. Saverio nostro<br />
bastò per essere esaudito il Battisti.<br />
2915. 1804<br />
Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese. In coperta.<br />
R.P. Trento 29 luglio 1804.<br />
Stimolato gagliardamente da questi Religiosi debbo con mio dispiacere far noto alla<br />
P.V.R. che il signor barone Sigismondo Trentino, ed il sig. Albertino piovano di s.<br />
Maria Maggiore sono ritornati da Cavalese assai malcontenti del convento di Cavalese,<br />
nominatamente de’ PP. Guardiano, e Vicario Regalato, e ne parlano con discapito loro,<br />
e protestano ecc 109 . La prego d’avermi per iscusato di fare buon uso dell’avviso, e<br />
riverendola mi dico.<br />
Suo obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
2916. 1804<br />
Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />
M. Re.do Padre Benedicite.<br />
Dal noto Gabrielli, ritornato da Aldeno, sono stato assicurato, che l’obbedienza per<br />
il Beozzo fu ricevuta con molto contento dallo stesso Beozzo, dal di lui genitore, e da<br />
altri Aldenesi. Replico, che dovrà essere alle Grazie nella sera dei nove di settembre per<br />
essere vestito ai dodici. Intendo, che frattanto andrassene a Termeno. Il P. Guardiano<br />
d’Arco mi scrive, che lo riceverà nel nome del Signore; ma che vorrebbe piuttosto un<br />
Fratello laico per le cerche: aggiugnendomi, che il P. Vicario è sempre sossopra, il P.<br />
Gio. Antonio è febbricitante, il P. Luigi fuori di comunità per il suo male di testa, il P.<br />
Gio. Pio sempre molestato dal suo stomaco. Io voglio sperare, che li primi due<br />
guariranno avanti del settembre: e penso, che il Beozzo sarà l’ottavo novizzo soltanto<br />
sino ai 15 di ottobre, quando diverrà il sesto. Rapporto alle Ordinazioni converrà<br />
frattanto contentarsi delle due promesse dal vescovo di Feltre, e pregare il Signor Iddio,<br />
107 Così anche agli altri confessori nuovi, se sieno approvati dai padri esaminatori.<br />
108 Temendo di venire obbligato ad insegnare dottrine nuove.<br />
109 Ma ingiustamente, secondoché mi ha risposto li 6 agosto il P. Guardiano.