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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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Pietà, e gli altri cento fossero riservati per la dote, con questo, che morendo la fanciulla<br />

innanzi di maritarsi, la Pietà facesse acquisto eziandio del secondo centinaio. Per altro<br />

io sono stato accertato da persona pratica delle cose di Pergine, che li perginaschi hanno<br />

finora mandato i loro figliuoli alla Pietà di Verona senza difficoltà, e contradizione<br />

alcuna, dandole soltanto un fiorino per ciaschedun figliuolo. Ho letto, che nell’anno<br />

1570 la Fradaglia trentina di s. Maria della Misericordia mandò a Verona un orfano<br />

detto Venturino con Lire quattro. Leggo nell’Enchiridio staideliano edit. secunda<br />

Tridenti 1753, pag. 197, che Tridenti iudex ecclesiasticus huiuscemodi fornicarios<br />

quamquam opulentos ad solvendos viginti quinque florenos adigit: e che quidam ex<br />

finitimis populis nil omnino solvere solent, eo quod Montem ab iis Hospitali Domini<br />

traditum ferunt. Tengo una lettera del signor Nicolli cancelliere vescovile di Trento,<br />

data li 21 giugno 1735, in cui dicesi “essere seguita convenzione tra cotesta Curia<br />

vescovile di Trento, e li signori provveditori del luogo Pio alla Pietà di Verona, che<br />

ogniqualvolta il Padre della creatura, che viene là mandata, habet in bonis, questi debba<br />

contribuire a detto Pio Luogo pro una vice tantum, fiorini venticinque, dico fiorini 25 da<br />

troni cinque l’uno, e ciò sub poena excommunicationis. Quando poi il padre della<br />

creatura non habet in bonis, non incorre alcuna scomunica”. So altresì, che Iacopo dal<br />

Cercolo cittadino veronese con suo testamento 24 agosto 1498 lasciò a quel Pio Luogo<br />

molte possessioni, fra le quali nel distretto d’Ala di Trento la Montagna detta Memola,<br />

la cui rendita ascende annualmente a cento e più ducati, come riferisce il signor<br />

Giambattista Biancolini nelle sue Notizie storiche delle chiese di Verona lib. 3, pag.<br />

254. Mi fu risposto dai signori veronesi, che il creder fatto questo lascito in pro de’<br />

trentini si è un errore: ed io replicai, che l’unica ragione addottami d’essere pervenuta la<br />

Montagna alla Santa Casa per eredità fatta da uno della nob. famiglia Cercolo di<br />

Verona, ora estinta, non finiva di persuadermi, perché non era sicuro, che al detto<br />

lascito non sia stato aggiunto l’aggravio dai trentini supposto: e che il Cercolo veronese<br />

non abbia avuto qualche attegnenza, e relazione coi Cercoli trentini, certa cosa essendo,<br />

che nell’anno 1485 visse un ser Thomaeus de Circulis quondam Ser Ioannis habitator<br />

Rovereti: nel 1510 Tomio Cercoli cittadino di Roveredo: nel 1514 Egregius Petrus de<br />

Circulis civis Roboreti, e feudatario della chiesa di Trento: nel 1566 nobilis dominus<br />

Bartholomaeus Circulus de Roboreto: e che al giorno d’oggi sonovi de’ Cercoli in<br />

Roveredo. Presentemente non posso dir di più 459 . Onde riverendolo resto.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Per non aggravare soverchiamente la posta trattengo la Bolla per rimandargliela poi<br />

extra postam colla prima occasione 460 .<br />

F. Vincenzio Maria gli manderà lo scritto enipontano colla prima occasione.<br />

Frattanto l’avvisa, che in vano ha cercato il Baumeister, et il Martini de iure naturae, e<br />

lo riverisce ecc.<br />

Dal P. Pio intenderà, che tengo de’ libri da mandargli. Esigono uniti alle robe del P.<br />

Vicario Regalato, e del P. Custode Pietro Paolo un carretto.<br />

Oggidì 15 giugno il P. <strong>Provincia</strong>le si ha messo in viaggio per Fieme.<br />

Pro memoria. Ho scritto questo, perché li 7 del corrente in s. Rocco di Roveredo fu<br />

quistionato sopra la materia predetta, poiché il sig. don Gio. Battista Braito fiemasco<br />

cappellano di s. Marco d’anni cir. 41 tenendo nelle mani la detta Bolla, e diverse lettere<br />

del cappellano di detta Pietà veronese, asserì, e pretese, che i trentini bonestanti non<br />

459 Fu ricevuta, ed aggradita.<br />

460 Le cose seguenti su d’una cartuccia separata furono scritte.

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