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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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diocesano, perché non so qual sia per essere il nostro destino imminente 693 . Deus<br />

mesereatur nostri, e le PP. LL. ci ottengano questa grazia. Amen.<br />

Extra. Ut supra pag. 3880 (num. 3880), anzi ut infra:<br />

Trento<br />

Al Molto Reverendo Padre in Cristo<br />

Il Padre David de Gara Francescano,<br />

lettore teol. e predicatore aulico in<br />

Salisburgo<br />

Ai Padri Francescani<br />

3258. 1761 (sic)<br />

Al Padre Benedetto Bonelli da Cavalese. Trento.<br />

Molto Rev.do Padre.<br />

Il signor abate Girolamo Tartarotti, che fu mio penitente, poc’anzi di morire mi<br />

pregò fuori dalla sacramental Confessione, e diedemi ordine preciso di chieder per lui il<br />

più umile perdono, e compatimento a chiunque dal suo detto, o dallo scriver suo venne<br />

offeso: del che dimostrommene sommo dispiacere.<br />

Sapendo io pertanto, che la ben degna persona della paternità sua Molto reverenda<br />

per certe letterarie, ed antiquarie controversie più d’ogn’altro ne fu assai offesa, e<br />

dileggiata dal troppo avanzato scrivere del detto signor abate; perciò a nome del<br />

medesimo le chiedo il più umile perdono, e compatimento. Vero è, che di far ciò<br />

nominatamente colla P.V.M.R. non diedemi commissione il mentovato signor abate,<br />

siccome neppur me la diede speziale per altri, poiché la troppa oppressione del male<br />

glielo ebbe ad impedire: tuttavolta però io comprometto senza dubbio alcuno<br />

d’ottenergli con questa mia sincerissima deposizione dalla di lei molta carità cristiana, e<br />

religiosissimo spirito il richiesto perdono. Anzi spero, e tengo per certo, che per non<br />

dilungarsi dalle massime del santo Vangelo s’avanzerà, come la supplico, a pregargli da<br />

Dio la remissione de’ suoi trascorsi, l’eterna pace, e riposo: del che il medesimo Iddio<br />

gliene sarà il largo rimuneratore.<br />

Finalmente pregandola d’aver memoria anche di me ne’ suoi santi sacrifizi ed<br />

orazioni, le rassegno la mia divota servitù, e con tutta la stima riverendola mi professo<br />

Della P.S.M.R.<br />

Roveredo li 19 giugno 1761.<br />

Divot.mo, umil.mo ed obb,mo servidore<br />

P. Gasparo Lutz curato del Borgo di s. Tommaso.<br />

Nota. Questa lettera, scritta ad istanza del sig. dottore Bonifacio Bonelli, fratello del<br />

P. Benedetto, ed allora commissario in Roveredo, essendo molto rozzamente distesa, col<br />

consenso del predetto curato Lutz fu da me ridotta ut supra, salva substantia. Venne poi<br />

trascritta, ed anche sottoscritta dal suddetto curato Lutz, e mandata al Padre Bonelli.<br />

L’una, e l’altra fu da me riposta nella cassa degli scritti del Padre Bonelli. Il Tartarotti è<br />

morto in Roveredo li sedici maggio 1761. Chierico tonsurato per godere un Beneficio<br />

ecclesiastico Serbato. La di lui abitazione fu nel Borgo di s. Catterina. La statura più che<br />

ordinaria. La faccia bruna. Il portamento grave.<br />

693 Nella sera de’ 4 ho inteso, che siamo italiani. Nella sera de’ sette, che siamo salisburghesi. Poi,<br />

che siamo Bavari, Poi Italiani. Poi Bavari. Poi Veneti. Poi Bavari.

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