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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 29 luglio 1805 502 .<br />

Mi congratulo colla R.V. che il Signor Iddio le doni ancora di stare in piedi, e di<br />

poter lavorare, leggere, e scrivere ad onta della sua età molto avanzata, e delle continue<br />

tribolazioni, cui va soggetta per essere Regolare, e serva del medesimo Dio. Io non poso<br />

dirle di più per qualche suo conforto, dovendo io pure aiutare me stesso col medesimo<br />

riflesso, giacché sono nella medesima nave. Protesto per altro, e vado spesso replicando<br />

al Signor Iddio, che voglio fare la di lui SS. volontà, e lo prego, che voglia sostenermi<br />

colla santa sua grazia sino alla morte in tal sentimento. Ella fa bene ubbidendo alla<br />

M.R.M. Badessa collo stare fuori del coro. Altrettanto debbo fare anch’io, perché non<br />

posso più cantare cogli altri. Accetto altresì le altre carità, che mi vengono fatte, per<br />

mantenermi, giacché il posto, che occupo, non è d’impedimento ad altri, essendo di<br />

molto sminuito il numero de’ Religiosi, e non comparendo mai la licenza più volte<br />

chiesta di poter vestirne di nuovi. In una parola V.R. si lasci governare, e viva persuasa,<br />

che sta con buone Religiose, le quali singolarmente l’amano: e quindi qualunque<br />

sinistro sia per accadere, non l‘abbandoneranno. Compassiono di cuore la M. Aloisia, e<br />

suor Giuseffa: e prego V.R. che se sono capaci d’intendere faccia loro sapere, che nelle<br />

mie povere orazioni ho memoria particolare di loro. Anzi l’avviso, che nella prossima<br />

domenica, se sarò vivo, celebrerò la mia Messa per le medesime, e per tutto il loro<br />

venerabile monastero. Il Signor Iddio per effetto dell’infinita sua pietà si degni<br />

d’esaudirmi, e V.R. m’impetri tal grazia.<br />

Amen.<br />

3151. 1805.<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 30 luglio 1805.<br />

Accerto la P.V.M.R. che ho ricevuto la sua de’ 26, e che quando capitarammo dal<br />

Borgo i libri accennatimi, farò quanto Ella mi prescrive col signor Tommaselli. F.<br />

Vincenzo mi ha risposto, che le ha già spedito le due bozzette di tabacco per mezzo del<br />

postiglione clesiano. In questa mattina è venuto qua da Pergine all’infermeria col P.<br />

Giangiuseppe il novizzo F. Timoteo 503 : e da Roveredo con F. Mattia il professotto F.<br />

Massenzio. Col qual F. Mattia dopo il pranzo è partito per Roveredo F. Giulio. Domani<br />

saranno portate al Castello le due tavole de’ cambiamenti 504 colla giunta di F. Umile, il<br />

quale viene alla santa Messa nella cappella coll’aiuto d’un infermiero, giacché sta nella<br />

cella più vicina alla medesima cappella, di rimpetto al P. Ignazio. Ho avvisato F.<br />

Clemente per le Ordinazioni, rapporto alle quali bisognerà regolarsi secondo l’aria, che<br />

girerà in quel tempo. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e resto<br />

Di V.P.M.R., cui aggiungo, che in questa sera dopo la cena fummo avvisati, ch’era<br />

in moro per venire da noi l’Ill.mo Magistrato consolare in capo: l’aspettammo alla porta<br />

temendo di qualche disgusto: ma poi dopo d’essere stato a vedere il Zambel della<br />

Fersina venne soltanto per riposare, con buona grazia ecc. Anch’esso è molto<br />

angustiato.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

502<br />

Spedita 1 agosto.<br />

503<br />

F. Timoteo è ritornato a Pergine li 12 agosto.<br />

504<br />

Furonvi portate.

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