Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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Trento 28 giugno 1805.<br />
Già ho preveduto, e predetto, che il noto suo penitente darebbe motivo di vari<br />
sospetti, ed ho soggiunto, che imputet sibi. Per un motivo è bene, che quelli, cui sono<br />
palesi li di lui eccessi, sappiano anche il di lui pentimento: ma pure a me sembra, che<br />
avrebbe potuto scansare tali sospetti coll’andare lungi dal luogo dove ha peccato; con<br />
questo però, che si facesse ben conoscere ad un buon direttore spirituale, e che dopo<br />
d’essere stato cattivissimo tanti anni, non si fidasse d’un fervore corto, e concepito per<br />
impulso altrui, e che praticasse gli atti de’ veri penitenti, e convertiti. Egli dovrebbe ora<br />
diventare un gran santo penitente, a gloria di Dio Signor nostro, ad esempio del<br />
prossimo, ed a dispetto del diavolo. Glielo raccomando di cuore. Proccuri di farlo<br />
divenire tale. Che non sia peranche venuta da Roma la risposta al memoriale dato li 20<br />
oppure 30 dello scorso maggio, non è maraviglia per me, che più volte ho sperimentata<br />
una simile tardanza. Nel 1802 ho scritto ai 23 di giugno, ed ebbi la risposta li 27<br />
settembre. Nel 1803 scrissi li 15 febbraio e ricevetti la risposta li 7 aprile ecc. Spero, che<br />
V.P. avrà ricevuto un’altra mia de’ 24 coll’obbedienza ecc. per il candidato Bortolo<br />
Fruet di Vignola. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto.<br />
So obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
3132. 1805<br />
Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />
M.R.P. Benedicite<br />
Trento 1 luglio 1805 474 .<br />
Mi ha consolato colla notizia, che le fedi battesimali mandate la seconda volta in<br />
Insprugg, non siansi smarrite; ma bensì restate là. Il candidato di Drena ha portato una<br />
nuova fede del suo Battesimo conferitogli nel giorno 3 di giugno 1786. Rapporto al<br />
traslocare F. Massenzio il P. Dif. Gaudenzio, ed io ci rimettiamo a quanto giudicherà<br />
bene la P.V.M.R., cui fo sapere, che oggidì ho mandato al sig. Tommaselli una cedola<br />
di fiorini 5 con alcune monete, che in somma fanno troni 29 e carentani 10, dati da<br />
Antonio Piva di Castagnedo, fratello del P. Maurizio per la nota dispensa. Ieridì ho<br />
ricevuto dal Castello un dispaccio dato li 21 dal quale s’intende, che l’eccelso Governo<br />
li 29 maggio non ebbe dal canto suo alcuna difficoltà di conferire la conferma politica<br />
alla nomina de’ nuovi Guardiani de’ due conventi di Cles, e Mezzolombardo, essendo<br />
stata placidata dal R.mo Ordinariato. Lo riporrò nel provincialato. In questa mattina ho<br />
dato la benedizione papale al P. Dif. Carlo Felice, e gli ho raccomandato l’anima. Ieri fu<br />
comunicato per divozione sul letto, e poi voleva dire la santa Messa, ed andare al<br />
refettorio. Oggi non poté comunicarsi per pericolo di non poter inghiottire la sacra<br />
Ostia. Bisognerà pensare per al surrogazione statutaria 475 d’un diffinitore, la quale non<br />
sarà facile... Mi scrivono da Roveredo, che F. Gio. Pietro da Novarna sta colla febbre<br />
terzana 476 . Un nostro Religioso fiamingo ritornato da Roma in questi giorni mi ha detto,<br />
che nella vigilia della Pentecoste il P. commissario generale Ilario da Montemagno fu<br />
dichiarato Ministro Generale dal Sommo Pontefice. La prego genuflesso della sua<br />
paterna benedizione, e resto.<br />
Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
474<br />
Spedita li 2.<br />
475<br />
Cap. 8, n. 49, e 51.<br />
476<br />
e che esce dai torchi Marchesani la vita dell’abate Tartarotti latina scritta da un maestro del<br />
ginnasio roveretano.