Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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Un caso strano, e che sembra senza esempio è succeduto nel sacro convento della<br />
Madonna delle Grazie appreso Arco. Giuseppe Antonio Speranza di Roncone, nato gli<br />
otto di febbraio del 1780,che studiò in Trento la filosofia coll’abito chiericale, vestì<br />
l’abito francescano nel detto convento ai sei di giugno dell’anno scorso 1803, ed in tutto<br />
l’anno si diportò talmente, che fu approvato per la professa. Vennero gl’invitati parenti,<br />
ed altri; ma nella notte precedente al giorno della professa se ne andò dal suo zio curato,<br />
e gli protestò di non voler professare 31 . Quindi nella mattina dei sei, due sole ore avanti<br />
l’ora della professa depose l’abito serafico, e la sera fu a cena nel convento di Campo<br />
come ex novizzo. Tutti rimasero attonito, e mortificati, specialmente il zio, ed il rettore<br />
di Roncone 32 . Finisco in un colla carta.<br />
Questa non fu spedita; ma la seguente. Lo Speranza da secolare fece molti debiti<br />
senza pagarli, e fu coi francesi. Egli non ha né padre, né madre, né roba. È altro di<br />
statura.<br />
2865. 1804<br />
Al P. Davide. Salisburgo colla gazzetta.<br />
Trento 8 giugno 1804.<br />
Il chiericone ronconico approvato per la professa, nella notte precedente a tale atto<br />
manifestò la sua volontà contraria; e quindi nella mattina seguente, due ore avanti quella<br />
destinata per la professa depose l’abito religioso, e dopo il pranzo se ne partì, con<br />
sommo rammarico de’ suoi parenti, e specialmente del suo zio curato (di Brione) e del<br />
rettore di Roncone 33 , venuti per essere presenti alla detta professa. Io non so come abbia<br />
potuto tenere celato un anno intero una così fatta risoluzione. Per altro gli auguro un<br />
buon viaggio, supponendo nello stesso tempo che andrà soggetto a dolorose vicende,<br />
perché il zio, che si svenò per mantenerlo allo studio, non vorrà spender altro in vano.<br />
Del Rossiti finora ho buoni riscontri 34 . Il Signor Iddio gli doni la perseveranza. Amen.<br />
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NB. Anno 1778 nostro P. <strong>Provincia</strong>li Sacra C. Sancti Officii concessit, ut cum<br />
Diffinitorii consensu possit Fratribus nostris facultatem tribuere legendi libros<br />
prohibitos. Tunc fuit Provinicalis P. Chrysologus.<br />
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2866. 1804<br />
Al P. Massimo Vicario di Borgo. Colla gazzetta.<br />
Trento 9 giugno 1804.<br />
Il novizzo Giuseppe Speranza di Roncone, nato gli otto febbraio 1780, sue sole ore<br />
avanti di terminare l’anno della probazione, presenti i suoi parenti, ed invitati alla<br />
professa, depose l’abito serafico, e dopo d’avere pranzato separatamente dai detti<br />
parenti, che non lo vollero nella loro compagnia, partì, ed andò a pernottare nel<br />
convento di Campo. Tutti rimasero attoniti, e mortificati. Manifestò il suo malcontento<br />
soltanto nella notte precedente. Io non ne solo la causa. Che caso strano! Ma buono per<br />
noi, che siassene andato, potendosi sospettare, che sia un cervello leggiero, e storto.<br />
31<br />
Donno Stefano Speranza curato di Brione, che ora nel luglio non più è curato.<br />
32<br />
Ora luglio, sta in Condino, vorrebbe essere riaccettato da noi. Fu qui li 14 settembre 1805,<br />
all’esame per li minori.<br />
33<br />
Rettore Saverio Papaleoni di Bono.<br />
34<br />
Anche il Rossiti finì malamente.