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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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Preme<br />

Lavis<br />

Faedo<br />

sopra S. Michele<br />

3047. 1805<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo si. Nostro Clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 20 febbraio 1805.<br />

Qui rinchiuso gli mando il suo Breve, e gli rispondo, che io nulla sapeva dell’elenco<br />

d’Indulgenze, concedute da N.S. Pio VII pubblicato colle stampe dalla reverenda<br />

Camera apostolica nell’anno 1800. Non l’ho mai veduto, e presentemente non saprei<br />

dove trovarlo. Egli frattanto potrà dire, che le cose da sé benedette hanno le Indulgenze<br />

di Pio settimo, e ciò basterà. Il numero di tali cose, a tenore del rescritto sarà di mille in<br />

totum, cioè siccome penso io, di mille capi, verbi gratia 250 corone, 250 croci, 250<br />

Crocifissi, 250 Numismata, o sia medaglie. Farà bene notando diligentemente quante,<br />

che gli occorrerà di distribuirne, e benedicendole non già colla sola mano; ma<br />

coll’orazione propria. Io per altro temo, che il carteggiare colla S.S 353 . sia pericoloso.<br />

Siamo in una situazione cattiva. Non sarà poco, se conserveremo la santa fede. Da F.<br />

Domenico riceverà un’altra mia datata li 22 gennaio con dentro ecc. Bramo, che si<br />

conservi, e lo prego d’un Memento ecc.<br />

3048. 1805<br />

Alla M. Maria Giacinta. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 4 marzo 1805.<br />

Pur troppo è vero, che dal Padre confessore ho inteso lo stato pericoloso, e<br />

miserabile della buona Madre Gioseffaloisia. Ogni volta, che il detto Padre ritorna dalle<br />

Laste, domando di essa, ed anche delle altre. Temo anch’io, ch’essendo settuagenaria,<br />

questa volta sia per soccombere; ma insieme spero fermamente, e fondatamente, che<br />

terminando qui di patire, e di fare il suo Purgatorio, sia per andare diritta nel santo<br />

paradiso a godere. Non potendo io visitarla prego V.R. che voglia farle sapere, che la<br />

ringrazio di tutte le bontà, che mi ha usato: che celebrerò per essa la mia Messa nella<br />

domenica prossima; e che continuerò il raccomandarla al Signor Iddio viva, e morta<br />

finché avrò vita. Per al festa poi nomastica di s. Giuseppe celebrerò in di Lei pro la mia<br />

Messa nella domenica precedente a tal festa.<br />

Ringrazio pure V.R. della sua elemosina, e l’avviso, che per Lei sarà la mia Messa,<br />

che celebrerò dopo le due predette. Consegnerò a F. Vincenzo la scatoletta, ed un fascio<br />

di carte per gli Agnusdei. Credo, che possano servire anche le manoscritte, giacché sono<br />

gli originali delle stampate. Dallo stesso F. Vincenzo, e dal Padre confessore intenderà<br />

lo stato di mia salute infelice. Non so quando potrò uscire di convento. In caso, che più<br />

non potessi riverirla, si arricordi del dettole più volte, che confidi nell’infinita bontà di<br />

Dio Signor nostro, e non si cruci altro per lo passato. Per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, nel cui ss. nome la benedico, insieme coll’inferma, e con tutte le altre mie buone<br />

padrone ecc.<br />

353 Santa Sede.

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