Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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Di V.P.M.R.<br />
Umil.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Giangrisostomo.<br />
3271. 1806<br />
Al P. Prosdocimo Guardiano di Mezlombardo.<br />
Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />
Trento 12 febbraio 1806 711 .<br />
Lo rendo certo, che da Fra Rocco ho ricevuto la sua; e che dell’inchiuso farò quanto<br />
mi prescrive 712 . Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e mi professo<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Gio. Grisostomo.<br />
Al Padre Romano Fiorentini Guardiano di Caldaro.<br />
Admodum Rev. Patri Guardiano Caldariensi<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />
Ecce tibi, P.A.R. formulare, quod petisti, literarum dimissorialium, quibus hactenus<br />
Fratres nostros ad suscipiendos Ordines ecclesiasticos ablegare consuevimus. Frustra<br />
ipsas paravi anno superiori, quia responsum meranense datum die octava mensis<br />
octorbris, ad nos die tantum quintadecima decembris, tumultuum militarium tempore,<br />
pervenit. Ceterum ex quo nudius tertius audivimus, in proximo esse adventum episcopi<br />
nostri, eum expectare decrevimus, Fratresque alio non mittere ordinandos. Ut bene, ac<br />
diu valeas D.O.M. supplex exoro. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 17<br />
februarii 1806 713 .<br />
Nota. Gli ho mandato la patente dimissioriale stampata, e soscritta li 12 settembre<br />
1805 dal P. <strong>Provincia</strong>le, e da me,per F. Vincenzo Maria, e F. Clemente, diretti al<br />
vescovo di Coira, che per altro tiene Ordinazioni anche in Merano, città della sua<br />
diocesi. Le ho aggiunto in testa Pro Formula.<br />
3273. 1806<br />
Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />
Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />
Trento 17 febbraio 1806714 .<br />
Il sacerdote infermo in un piede talmente, che non può voltarsi al popolo, se non<br />
con grandissima difficoltà, per dire il Dominus vobiscum, Orate Fratres, Ite Missa est,<br />
Benedicat vos etc. e stenta ugualmente nel genuflettere; da me credesi sospeso a iure, e<br />
che quindi non possa celebrare la santa Messa né pure in una cappella privata, finché gli<br />
dura tale infermità. Su di ciò potrà vedere il nostro P. Filippo da Castelluccio To. 1, pag.<br />
291, ed il P. Faustino Scarpazza nelle Decisioni de’ Casi lambertiniani To. 12, verbo<br />
Messa § 4, caso 12, pag. 78, e pag. 105, ove pronuncia col Ligorio, esser regola<br />
generale, che quanto impedisce il ricevimento dell’Ordine; altresì vieta l’esercitare<br />
l’Ordine ricevuto. Mi rimetto però a migliore giudicio, e riverendolo resto<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
711<br />
Spedita 17 febbraio.<br />
712<br />
L. 14 mandate al Tomasello li 19 febbraio.<br />
713<br />
Spedita li 18.<br />
714<br />
Spedita li 19.