Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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convenientius... Quando autem aspergit populum, hoc facit ter, seu triplici ictu, scilicet<br />
in medio, a dextris, et a sinistris.<br />
Il Cavalieri To. 4, cap. 23, Decr. 371, num. 8, Populi aspersio fiet secundum<br />
consuetudinem ecclesiarum, vel procedendo per principalem navem, vel in aditu chori<br />
si est ante altare, vel iuxta cancellos presbyterii, aut in ipso prebyterii ingressu: et haec<br />
ultima aspergendi ratio ceteris praestat.<br />
Bartolommeo Corsetto in Praxi sacrorum Rituum edit. neapol. 1694, tract. 1, parte<br />
2, cap. 14, n. 6, Sacerdos...aspergit... clerum... et iuxta locorum consuetudinem, etiam<br />
laicos.<br />
Il cerimoniale ecclesiastico di questa nostra <strong>Provincia</strong> vigiliana stampato in Trento<br />
nel 1742, pag. 53, num. 405, Il sacerdote... asperge la gente esistente in presbiterio, e<br />
vicina al cancello, calando verso lo stesso.<br />
Rapporto al quesito secondo asserisco, che mi parrebbe indecente, qualora la strada<br />
non fosse aperta, e larga.<br />
Finalmente in ordine al quesito terzo, ed ultimo confesso, che non lo trovo ne’<br />
rubricisti; credo però, che possa dedursi la di lui risoluzione da quanto dicono i<br />
medesimi rubricisti parlando dell’incensazione. Sappiasi adunque, che il Gavanto parte<br />
2, tit. 7, rubr. 10, lit. c., scrive: Domini locorum minorum, seu magistratus, incensari<br />
poterunt a thuriferario duplici, vel unico ductu, pro qualitate personarum, ii videlicet,<br />
quibus proprium scamnum, seu sedes ab aliis distincta parari solet. Consuetudo locorum<br />
laudabilis in his attendi solet, ad pacem tum cleri, tum laicorum conservandam in toto<br />
incensationis ordine, et ritu.<br />
Il cerimoniale della nostra <strong>Provincia</strong> torinese pag. 87, avvisa, che: “I signori del<br />
luogo, i comandanti, e magistrati s’incenseranno una, o due volte, secondo la qualità<br />
delle persone, e secondo la consuetudine, della quale prender si vuole anticipata notizia,<br />
purché tai personaggi abbiano una sedia preparata in luogo distinto dagli altri del<br />
popolo”.<br />
Anche il cerimoniale di questa nostra <strong>Provincia</strong> trentina pag. 103, num. 205<br />
insegna, che “I signori secolari non s’incensano, se non fossero padroni del luogo, che<br />
hanno sedia parata distinta”.<br />
Presentemente non posso dire di più: e supponendo, che il detto possa bastare a<br />
V.S. Ill.ma, e R.ma, con un riverente inchino mi dico<br />
Di V.S.Ill.M, e R.M<br />
Umil.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
Extra. All’ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. Francesco Antonio Sizzo de Noris<br />
arciprete di<br />
Telve<br />
In Valsugana<br />
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Nota. Le patenti seguenti sono prorogate ad annum pro collectoribus: ad triennium<br />
pro P. Beda, ed ad biennium pro P. Aloisio.<br />
2895. 1804<br />
Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />
A.R.P. Guardiano Bulsanensi<br />
F. Io. Chrysostomus S.P.D.