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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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Il signor curato di Gardolo (Gio. Battista Gelmini), che vuole andare per qualche<br />

tempo a Storo sua patria, ieridì ci ha chiesto un supplimentario. Fu dunque destinato a<br />

ciò il P. Leonardo 496 .<br />

Sono alcuni giorni, che parecchi soldati travagliano nel vaso della Fersina verso il<br />

monte, per disghiararlo, e ridurlo a coltura fruttifera. Fu comperato per nove anni da uno<br />

del Borgo di Santa Croce.<br />

Il P. Alessandro Kraus da s. Ippolito Carmelitano Scalzo, ultimamente fu<br />

confermato sotto-Priore del convento lastano.<br />

Egli è qualche tempo, che questi nostri Padri nelle feste vanno a celebrare in Povo<br />

per il sig. Conte Gervasio Alberti 497 , ed in Ravina per quel sig. curato (Giacomantonio<br />

Gigli di Brezzo) assente.<br />

Lo prego genuflesso della sua paterna benedizione.<br />

Senza soscrizione.<br />

3146. 1805<br />

Al P. Cirillo da Cles. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 21 luglio 1805498 .<br />

Gli rispondo subito, che io non credo bene il fare le ricerche suggeritemi: e che<br />

parimente disapprovo il chiedere la licenza de’ libri proibiti senza bisogno. Legga tutti<br />

gli altri libri non proibiti, e stia sicuro, che imparerà quanto gli farà di bisogno per<br />

servire degnamente al Signor Iddio, ed anche al prossimo. Al giorno d’oggi non sarà<br />

poco, se potremo leggere il Breviario dell’officio divino. Mi compatisca, e mi creda<br />

Suo affett.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3147. 1805<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena Vicario e maestro. Cavalese.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento 21 luglio 1805.<br />

La lettera di V.P. indiritta a F. Clemente capitò in buone mani, le quali la fecero<br />

passare nelle mie, coll’incarico di risponderle. L’avviso dunque da vero amico, che<br />

senza un particolare bisogno, e motivo non iscriva a chierici, e molto più, che non dia<br />

loro così fatte incombenze. Potrà scrivere utilmente ai loro Vicari, o lettori. o<br />

Guardiano, od anche altri. La famosa dispensa, di cui fa ricerca, si è, che a tenore delle<br />

Costituzioni apostoliche, e de’ nostri Statuti, la P.V. non potrebbe esser maestro di<br />

novizzi, atteso che non ha trentacinque anni di età fisica. Rapporto alle antifone nuove<br />

di s. Bonaventura la servirò io, se il Signor Iddio mi darà vita, e pace. Frattanto il P.<br />

Wenceslao potrà scrivere gl’inni propri di s. Bonaventura, e di s. Margarita da Cortona.<br />

Circa poi gli uccelli posso dirle, che a’ miei giorni qui un <strong>Provincia</strong>le ha vietato il tenere<br />

una parisola ad un teologo, predicatore, ex Guardiano, ex segretario <strong>Provincia</strong>le, e<br />

confessore attuale di monache. Un altro <strong>Provincia</strong>le in Arco facendo la visita paternale<br />

delle celle aprì la finestrina della gabbia, e caccionne l’uccello d’un Padre graduato.<br />

Nella vita del nostro buon Padre Giuseppe Maria da Varallo Riformato milanese, morto<br />

nel 1756 ho letto, che da vecchio deplorava l’aver tenuto uccelli in gabbia da ragazzo.<br />

496<br />

È andato a Gardolo li 23 luglio. Ritornò al convento li 17 agosto.<br />

497<br />

In Povo cessarono dopo gli undici d’agosto.<br />

498<br />

Spedita li 22.

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