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dolore paziente pediatrico - Age.Na.S.

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7<br />

Il trattamento farmacologico<br />

del <strong>dolore</strong><br />

E. Barbi, F. Benini, A. Messeri<br />

Quali farmaci analgesici si possono utilizzare nel bambino?<br />

Quali dosi usare in sicurezza?<br />

Principi sul trattamento del <strong>dolore</strong> nel bambino<br />

Come trattare il <strong>dolore</strong> nel bambino<br />

In ambito <strong>pediatrico</strong>, le possibilità d’intervento terapeutico antalgico sono<br />

molteplici e vanno usate in maniera combinata: la terapia può essere eziologica<br />

(mirata a togliere, quando possibile, la causa del <strong>dolore</strong>); farmacologica<br />

(basata sull’uso di farmaci specifici) e non farmacologica (psicocomportamentale<br />

e fisica).<br />

Studi di farmacocinetica e farmacodinamica hanno valutato indicazioni e limiti<br />

all’uso di farmaci antalgici; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)<br />

ha stabilito una scala graduata d’interventi in base alle caratteristiche e all’entità<br />

del <strong>dolore</strong>; le paure legate alla dipendenza e alla tolleranza dei farmaci<br />

narcotici in età pediatrica sono state ridimensionate; le indicazioni all’uso dei<br />

non oppioidi sono state puntualizzate, l’efficacia dei farmaci adiuvanti è stata<br />

ormai confermata, come pure quella di molte tecniche anestesiologiche.<br />

Molte “false credenze” riguardo l’uso dei farmaci analgesici in età pediatrica<br />

sono crollate. Peraltro, il bambino è un <strong>paziente</strong> particolare: per molte molecole,<br />

infatti, presenta notevoli differenze farmacocinetiche e farmacodinamiche<br />

rispetto alle età successive, differenze che cambiano continuamente in rapporto<br />

all’età del bambino e alle condizioni cliniche. A differenza dell’adulto, per<br />

il quale esiste un dosaggio valido in assoluto, in ambito <strong>pediatrico</strong> la dose va<br />

stabilita prendendo in considerazione tutte le variazioni funzionali degli organi<br />

nei vari stati maturativi e quindi va stabilita in base al peso e all’età, o alla<br />

superficie corporea. Oltre all’immaturità d’organo (rene e fegato in particolar<br />

modo), la differente componente d’acqua dell’organismo, la diversa concentrazione<br />

di proteine, il deficit funzionale delle barriere (ematoencefalica per<br />

esempio), il variabile numero e tipo di recettori (per i farmaci che presentano

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