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dolore paziente pediatrico - Age.Na.S.

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Capitolo 7 • Il trattamento farmacologico del <strong>dolore</strong> 51<br />

• È necessario profilassare l’insorgenza del <strong>dolore</strong> prevedibile.<br />

• È importante somministrare gli analgesici a orario fisso, in modo da evitare<br />

l’insorgenza di “buchi” di <strong>dolore</strong>. L’intervallo fra le dosi dovrebbe essere<br />

determinato in accordo con l’intensità del <strong>dolore</strong> e la durata dell’effetto<br />

analgesico del farmaco utilizzato. La dose al bisogno deve essere prescritta<br />

solo dopo avere programmato un piano analgesico, nel caso in cui il bambino<br />

dovesse provare <strong>dolore</strong> durante la giornata nonostante la terapia a intervalli<br />

regolari.<br />

• L’efficacia terapeutica e gli eventuali effetti collaterali devono essere accuratamente<br />

monitorati e prontamente trattati.<br />

• È importante che il programma terapeutico scelto sia presentato e discusso<br />

col bambino (quando possibile per età e situazione clinica) e i genitori.<br />

L’informazione onesta e chiara sulle scelte terapeutiche e sui probabili risultati<br />

permette una collaborazione positiva sia nella valutazione che nella<br />

gestione della fase terapeutica.<br />

• La scelta del farmaco deve tenere conto anche delle risorse e competenze<br />

disponibili.<br />

Quando trattare il <strong>dolore</strong> nel bambino<br />

Il <strong>dolore</strong> va sempre cercato e trattato, in tutte le situazioni in cui vi siano segni<br />

e sintomi della sua presenza e anche quando la situazione clinica depone per<br />

la presenza di <strong>dolore</strong>, anche se il bambino non esprime verbalmente il suo<br />

disagio. Quando possibile il <strong>dolore</strong> va sempre profilassato.<br />

Farmaci analgesici: indicazioni, schemi posologici<br />

e limiti d’uso nel bambino<br />

Attualmente i farmaci indicati nella gestione del <strong>dolore</strong> in età pediatrica sono<br />

diversi e possono essere suddivisi in quattro categorie: analgesici non oppioidi,<br />

oppioidi, adiuvanti e anestetici locali. La scelta dipende da molti fattori,<br />

comprendenti l’età del bambino, l’eziologia del <strong>dolore</strong>, la durata prevista della<br />

terapia, le condizioni generali del bambino e la sua capacità di adattamento al<br />

trattamento proposto.<br />

Farmaci non oppioidi<br />

Gli analgesici non narcotici costituiscono una classe assai eterogenea di sostanze<br />

con meccanismi d’azione diversi. Una parte degli effetti terapeutici,<br />

e anche di quelli indesiderati, dipende dall’interazione inibitoria con il metabolismo<br />

dell’acido arachidonico durante la sintesi delle prostaglandine. Accanto<br />

a questa, svolgono anche un’azione centrale e periferica modulando,<br />

direttamente o indirettamente in senso negativo, la progressione dello stimolo<br />

nocicettivo.

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