dolore paziente pediatrico - Age.Na.S.
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58 E. Barbi, F. Benini, A. Messeri<br />
dei parametri fisiologici, mentre è indicato (in corso di aumento del dosaggio)<br />
l’uso di una scala della sedazione ed eventualmente il monitoraggio della frequenza<br />
respiratoria.<br />
Altre situazioni cliniche di attenzione possono essere insufficienza renale o respiratoria,<br />
ileo meccanico e/o dinamico, insufficienza epatica, traumi cranici,<br />
asma, anemia e ipovolemia.<br />
• Oppioidi deboli<br />
Sono indicati nella gestione del <strong>dolore</strong> moderato-severo da soli o in associazione.<br />
Per i dosaggi consigliati, vedi Tabella 7.<br />
Codeina<br />
È un oppioide debole che ha un effetto tetto, ha infatti un plafond di effetto per<br />
cui l’aumento della dose non produce beneficio; utilizzato per lo più in associazione<br />
a paracetamolo con cui ha un rilevante effetto sinergico.<br />
È un pro-farmaco della morfina, con attività analgesica pari al 15% circa,<br />
che viene O-demetilato dal CYP2D6 in misura geneticamente determinata; i<br />
cattivi metabolizzatori (10% circa della popolazione) non rispondono al trattamento<br />
con codeina; gli “ipermetabolizzatori” (5% circa) sono a potenziale<br />
rischio di sovradosaggio. È un analgesico di secondo livello nella scala del<br />
trattamento del <strong>dolore</strong>. Largamente utilizzato nella pratica clinica, ai dosaggi<br />
consigliati (0,5-1 mg/kg dose, nell’adulto 30-60 mg, ogni 6-8 ore) è considerato<br />
sicuro, anche per somministrazioni protratte. Dose massima in contesto<br />
extra-ospedaliero 3 mg/kg/die per 48-72 ore valutando la risposta del <strong>paziente</strong>.<br />
Gli effetti collaterali più rilevanti sono nausea, vomito, stipsi, euforia e cefalea.<br />
Depressione del sistema nervoso centrale, depressione del respiro e convulsioni<br />
sono eventi rari. Possibile lo sviluppo di dipendenza. In trattamenti cronici<br />
la stipsi è l’effetto collaterale più significativo.<br />
L’utilizzo sotto l’anno di età è off-label.<br />
Tramadolo<br />
Farmaco di secondo livello, ampiamente utilizzato. Ha azione diretta sui recettori<br />
mu degli oppiodi ed ha attività sul sistema monoaminergico con inibizione<br />
del reuptake di noradrenalina e aumento della concentrazione di serotonina.<br />
Non induce depressione respiratoria e l’alterazione dei parametri emodinamici<br />
e della motilità gastrointestinale è considerata modesta. Segnalata la possibilità<br />
di dipendenza fisico-psichica per uso cronico, alcune volte clinicamente<br />
rilevante.<br />
Gli effetti collaterali più rilevanti sono la nausea (vomito per iniezione endovenosa<br />
rapida), vertigini, stipsi, sedazione, secchezza delle fauci, effetti irritativi<br />
non specifici a carico del sistema nervoso centrale. Nella pratica ospedaliera