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1977 parte I (file pdf - Kb. 842) - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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RECENSIONI______________________________________________________________________________________________<br />

e <strong>di</strong> comune lavoro, rinsaldata da<br />

non infrequenti scontri e baruffe,<br />

dovuti il più delle volte<br />

all’atteggiamento volutamente provocatorio<br />

che gli piaceva assumere;<br />

il cui segno premonitore era sempre<br />

la sistemazione a sghimbescio del<br />

cappello, ho imparato ad amare ed<br />

apprezzare un uomo <strong>di</strong>fficile, ma anche<br />

umanissimo e, specie negli ultimi<br />

anni, dolce » (p. 7). Cosa potrei<br />

aggiungere io che sono stato per così<br />

<strong>di</strong>re tenuto a battesimo da quel puntiglioso<br />

e fine avvocato, il quale si<br />

muoveva in continuazione tra le<br />

immagini <strong>di</strong> Mazzini e <strong>di</strong> Enrico<br />

Ferri, il ritratto della Mamma e un<br />

paesaggio sipontino <strong>di</strong> Alfredo Petrucci,<br />

ed aveva la passione e<strong>di</strong>toriale<br />

nel sangue, insieme al vecchio repubblicanesimo<br />

attinto a Manfredonia<br />

e rafforzato a Roma alla scuola<br />

<strong>di</strong> Giovanni Conti? A lui pensavo<br />

quando sentii la mano <strong>di</strong> Giulio Andrea<br />

Belloni stringere la mia (che un<br />

poco tremava, per la verità) nella Sala<br />

Ghisleri <strong>di</strong> Via dei Prefetti. Era<br />

l’ora de L’idea Repubblicana, dalle<br />

cui colonne, in nome dei contenuti<br />

risorgimentali concreti e per il rinnovamento<br />

sociale del Partito, Giulio<br />

Andrea opponeva il lavoro al «<br />

ricatto del nane ». Fu Mario a presentarmi<br />

a Tommaso Fiore, prima<br />

con le mie paginette ricciar<strong>di</strong>ane, poi<br />

<strong>di</strong> persona e d’allora <strong>di</strong>venni anch’io<br />

un « formicone <strong>di</strong> Puglia ». Eravamo<br />

stati, malgrado una certa <strong>di</strong>fferenza<br />

d’età, sempre laici, repubblicani e<br />

patriottar<strong>di</strong> (D’Annunzio come maestro<br />

e profeta). Naturalmente continuammo<br />

più o meno a sognare insieme<br />

(e a litigare qualche volta).<br />

Dopo, negli ultimi anni, ci ritrovavamo<br />

a Manfredonia a contemplare<br />

il ritratto dalla cornice ottocentesca<br />

dorata <strong>di</strong> « Don Antonio » cui è inti-<br />

114<br />

tolato il Centro della <strong>Biblioteca</strong>.<br />

Questo libro è la rassegna vivida,<br />

organica ed agile, <strong>di</strong> una fosforescenza<br />

del ramo pubblicis tico,<br />

alimentata all’esempio <strong>di</strong> Angelo<br />

Fortunato Formiggini.<strong>La</strong> poliedrica<br />

profilazione delle raccolte, la intelligente<br />

articolazione classificatrice, la<br />

promozione della cultura popolare,<br />

l’ingresso e<strong>di</strong>toriale che ha fatto storia,<br />

nel Diritto, nel Giornalismo, nella<br />

Musica, dai depliant al quaderno,<br />

dal manifesto al volume, molto del<br />

Formiggini effettivamente ricordano.<br />

<strong>La</strong> stessa amarezza <strong>di</strong> Mario forse<br />

affonda le ra<strong>di</strong>ci nella previsione che<br />

la sua luci<strong>di</strong>tà intuitiva dovette avere,<br />

della terribile fine dell’E<strong>di</strong>tore,<br />

massone e israelita, lanciatosi nel<br />

vuoto, protesta vivente, gridando<br />

Italia!: la parola « sacra » della setta<br />

Adelphia.<br />

Ma questa non è una malinconia,<br />

è un’antologia brillante <strong>di</strong> scritti, variata<br />

<strong>di</strong> finezza e <strong>di</strong> cultura, rappresentativa<br />

insomma della versatilità <strong>di</strong><br />

quell’animo che si era raffinato vicino<br />

a Riccardo Ricciar<strong>di</strong>, ad Alfredo<br />

Luciani, a Giovanni <strong>La</strong>terza, che<br />

amava sopra tutto il popolo e intendeva<br />

preparare gli strumenti del libero<br />

giu<strong>di</strong>zio per chi si sarebbe votato<br />

ad educano.<br />

E’ lì la considerazione esatta, la<br />

<strong>di</strong>agnosi più convincente stilata da<br />

Angelo Celuzza. Egli ha aperto<br />

l’antologia postuma con l’immancabile<br />

slancio romantico del dannunzianesimo<br />

<strong>di</strong> Mario studente <strong>di</strong> liceo<br />

sul punto <strong>di</strong> scappare <strong>di</strong> casa per andare<br />

a Fiume e l’ha conchiusa con il<br />

Promemoria agl’intellettuali Dauni

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