1977 parte I (file pdf - Kb. 842) - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...
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PASQUALE RICCIARDELLI_____________________________________________________________________<br />
3) i servizi socio-sanitari, la loro organizzazione e la loro gestione,<br />
secondo la metodologia ed ottica nuove, non possono essere realizzati<br />
con le vecchia mentalità ed utilizzando operatori <strong>di</strong> formazione culturale<br />
e tecnica antica e sclerotizzata. <strong>La</strong> formazione dei nuovi operatori<br />
dev’essere contestuale con la programmazione e con l’organizzazione<br />
dei nuovi servizi. Quin<strong>di</strong>, va prevista e promossa la riqualificazione<br />
del personale, me<strong>di</strong>ante corsi formativi, aggiornamento professionale<br />
e tecnico, seminari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, convegni, <strong>di</strong>battiti, ecc. In altri termini,<br />
un forte movimento culturale e informativo, che deve coinvolgere anche<br />
le comunità della provincia.<br />
Queste, nelle linee essenziali, la visione, la piattaforma, la proposta<br />
concreta <strong>di</strong> politica socio-sanitaria dell’attuale Giunta, impegnata a recuperare<br />
i ritar<strong>di</strong> del passato, quasi aprendo una « vertenza » col passato<br />
(mi si lasci passare la espressione), nell’intento <strong>di</strong> trasformare e<br />
potenziare strutture e presi<strong>di</strong> ancora vali<strong>di</strong>, ma oggi palesemente insufficienti<br />
e carenti, e <strong>di</strong> superare ed eliminare istituzioni fatiscenti e<br />
quelle socialmente <strong>di</strong>saggreganti e segreganti.<br />
Su questo grosso tema chiamiamo tutte le forze demo cratiche, le<br />
famiglie, le organizzazioni giovanili e femminili, i sindacati, i tecnici,<br />
gli operatori del settore e le autonomie locali a <strong>di</strong>battere, a collaborare,<br />
a dare apporto d’idee, attraverso un movimento culturale, per realizzare<br />
prima e per gestire poi i nuovi invocati servizi. Solo così, tutti insieme,<br />
sarà possibile materializzare quella « scienza locale », che deve<br />
sollecitare una comune ricerca per interpretare correttamente il ruolo<br />
sociale <strong>di</strong> ognuno nell’ambito dei servizi per tutti. I citta<strong>di</strong>ni, lo voglio<br />
ricordare a me stesso, sono i destinatari reali ed i soggetti veri<br />
dell’habitat sociale. Quin<strong>di</strong>, spetta a noi tutti rompere con la passata «<br />
società chiusa » per conquistarci una «società aperta » civile e giusta<br />
ed umana, dove non ci potrà mai essere posto per l’antico « esercizio<br />
del potere », ancorché pubblico, ma <strong>parte</strong>cipazione della comunità sociale,<br />
che gestisce e fruisce ad un tempo dei servizi.<br />
Oggi, purtroppo, la società offre poco e male in questo delicato<br />
campo. Basti pensare all’Ente provincia gravato tuttora <strong>di</strong> molteplici<br />
compiti, non pochi dei quali macchinosi e <strong>di</strong>spersivi.<br />
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