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1977 parte I (file pdf - Kb. 842) - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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VITTORIO RUSSI______________________________________________________________________________<br />

San Severo nel Me<strong>di</strong>oevo faceva <strong>parte</strong> della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Civitate,<br />

che venne poi traslata nella nostra città. E' plausibile, perciò, che parti<br />

architettoniche dell’abitato abbandonato siano state qui trasportate,<br />

come nella vicina S. Paolo Civitate, in particolar modo per la ricostruzione<br />

degli e<strong>di</strong>fizi <strong>di</strong>strutti dal forte terremo to del 30 luglio 1627 40 .<br />

Con ciò non esclu<strong>di</strong>amo che nel sito, abbastanza vasto, dell’attuale<br />

San Severo non potesse trovarsi almeno una fattoria romana 41 come<br />

tante altre in<strong>di</strong>viduate nei <strong>di</strong>ntorni. C’è anche da considerare che quì si<br />

incrociavano due antiche strade, rilevate con l’ausilio delle aerofotografie<br />

42 : una, proveniente da Teanum Apulum, che si <strong>di</strong>rigeva a<br />

Sud-Est in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Arpi, passando per il sito <strong>di</strong> Casalenovum 43 e<br />

l’altra, che veniva da Lucera e andava a Nord, forse a Lesina, toccando<br />

un altro antico centro presso Apricena 44 .<br />

Dopo i recenti stu<strong>di</strong> sulla viabilità romana della Daunia, è venuta<br />

meno anche l’ipotesi che San Severo possa aver avuto origine da Ergitium,<br />

una statio riportata nella Tabula Peutingeriana lungo la via Litoranea<br />

adriatica, a XVIII m.p. da Teanum Apulum e XXV m.p. da Sipontum<br />

45 . Le aerofotografie mostrano la traccia <strong>di</strong> questa strada, che<br />

passava circa 5 Km a Nord <strong>di</strong> San Severo 46 e attraversava il torrente<br />

Candelaro nei pressi della masseria Brancia, nelle cui vicinanze dovrebbe<br />

essere localizzata Ergitium.<br />

Sembra ormai certo che la nostra città si è cominciata a formare<br />

almeno verso l’XI secolo, dato che in quello successivo appare nei documenti<br />

come una entità urbana ben definita.<br />

I reperti me<strong>di</strong>evali più antichi rinvenuti nel sottosuolo <strong>di</strong> San Severo<br />

sono costituiti da pochi frammenti <strong>di</strong> ceramiche invetriate e protomaioliche<br />

riferibili al XII e XIII secolo 47 , contemporanee, cioè, alle<br />

40 Cfr. A. LUCCHINO, Del terremoto che addì 30 luglio 1627 ruinò la città <strong>di</strong> San<br />

Severo e terre con vicine, <strong>Foggia</strong> 1930.<br />

41 Recentemente sono stati recuperati alcuni frammenti vascolari tardo-romani alla<br />

periferia settentrionale della città, tra la SS. Garganica e la « via vecchia <strong>di</strong> Sannicandro<br />

».<br />

42 G. ALVISI, <strong>La</strong> viabilità romana della Daunia, Soc. Storia Patria per la Puglia,<br />

vol. XXXVI, Bari 1970, F. 155 I.G.M.<br />

43 V. Russi, Casalenovum - Un antico abitato pugliese, in Rassegna Pugliese, IV<br />

(1969), 6-8, pp. 320-329.<br />

44 V. Russi, Collatia e i primor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Apricena, Il Gargano, XVII, Marzo 1966.<br />

45 Nell’itinerario Ravennate questa «statio » è chiamata « Egritio », mentre nella<br />

Geografia <strong>di</strong> Guido è in<strong>di</strong>cata come « Ergicum ».<br />

46 Lungo questa strada, che probabilmente ricalcava tracciati più antichi, è venuta<br />

alla luce una necropoli <strong>di</strong> età ellenistica sulla riva destra del Candelaro. Cfr. V. Russi,<br />

<strong>La</strong> necropoli <strong>di</strong> contrada Pe<strong>di</strong>ncone, in Attualità Archeologiche, Dicembre 1975, pp.<br />

59-67.<br />

47 Sulla cronologia delle ceramiche me<strong>di</strong>evali pugliesi cfr. G. MAETZKE, Problemi<br />

relativi allo stu<strong>di</strong>o della ceramica dell’Italia meri<strong>di</strong>onale nei secc. XI-XIII, in Atti<br />

del II Congr. <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Normanni. Bari <strong>1977</strong>, pp. 79-100.<br />

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