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1977 parte I (file pdf - Kb. 842) - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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______________________________________________________CONVEGNO « SERVIZI SOCIO - SANITARI »<br />

<strong>di</strong>tà sociale, e procederà contestualmente alla ristrutturazione<br />

dell’attuale Centro d’igiene mentale, per poi istituirne altri nel territorio.<br />

Insomma, il C.I.M. — nel passato, troppo spesso, veicolo naturale<br />

per la gabbia ortofrenica o manicomiale — non può più essere e non<br />

dev’essere solo un filtro tecnico, ma dovrà avere funzioni e finalità<br />

me<strong>di</strong>co-sociali. I vecchi CC.MM.PP. e i CC.II.MM. dovranno <strong>di</strong>ventare<br />

il moderno « SERVIZIO IN DIFESA DELLA SALUTE MEN-<br />

TALE », con i suoi tre momenti essenziali della « prevenzione » della<br />

« <strong>di</strong>agnosi e terapia » (attrezzando nel suo ambito anche una miniastanteria)<br />

e della « riabilitazione » per il susseguente inserimento dei<br />

soggetti riabilitati nel tessuto sociale e produttivo.<br />

In ultima analisi, codesto nuovo « SERVIZIO... » dovrà avere una<br />

congeniale collocazione e dovrà essere inserito in un progetto regionale<br />

<strong>di</strong> ricomposizione dell’intervento sociosanitario nel territorio (dai<br />

servizi sociali all’unità sanitaria locale), collaborando attivamente con<br />

tutti i servizi impegnati nella prevenzione (Me<strong>di</strong>cina scolastica, me<strong>di</strong>cina<br />

del lavoro, me<strong>di</strong>cina perinatale e neonatale, <strong>di</strong>agnosi precoce dei<br />

ritar<strong>di</strong> psicomotori, tutela della maternità attraverso i consultori familiari,<br />

servizi per l’infanzia e l’età evolutiva, ecc.).<br />

Occorrerà anche una rete <strong>di</strong> servizi specializzati per la « educazione<br />

sanitaria » della popolazione, non solo per poter fare più salute e<br />

per tutelarla in generale, ma per un più specifico riguardo alle patologie<br />

perinatali ed alle cerebropatìe connatali.<br />

In questo processo s’innesta ovviamente il <strong>di</strong>scorso sugli han<strong>di</strong>cappati<br />

adulti, dei quali va privilegiato il momento del reinserimento<br />

nel tessuto sociale e familiare, pre<strong>di</strong>sponendo anche presi<strong>di</strong> nuovi ed<br />

alternativi, dalle comunità-alloggio, o focolari, ai servizi riabilitativi<br />

<strong>di</strong>urni, ecc., tutti finalizzati alla deistituzionalizzazione.<br />

Per l’infanzia istituzionalizzata — sia essa legittima ma <strong>di</strong> famiglia<br />

<strong>di</strong>saggregata, sia essa illegittima, o in stato d’abbandono, ecc. — appare<br />

ormai accre<strong>di</strong>tato presso ogni mo derna corrente <strong>di</strong> pensiero sociopolitico<br />

che le conseguenze dell’istituzionalizzazione sono negative.<br />

E sono tanto più gravi sul piano psico-fisico, quanto più tenera è<br />

l’età del minore ricoverato e quanto più prolungata è la durata del ricovero.<br />

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